Bari, studenti raccolgono le olive e la prof non li interroga: «Così riscoprono il legame con la terra»

L'iniziativa della prof Valeria Scaringella, 40 anni di Corato, che insegna scienze al liceo Tedone di Grumo Appula

Venerdì 28 Ottobre 2022
Studenti raccolgono le olive, la prof non li interroga: «Recuperiamo il legame con la terra»

Niente interrogazione per chi va a raccogliere le olive e non ha potuto studiare. È l'iniziativa di Valeria Scaringella, 40 anni di Corato, che insegna scienze al liceo Tedone di Grumo Appula (Bari).

Un modo, dice lei, per incoraggiare i ragazzi a recuperare il legame con al terra, imparando ad amare le tradizioni della propria regione.

Niente interrogazioni per chi va in campagna 

«Se il giorno prima sei andato a raccogliere le olive, sei certo che nella mia ora non ti interrogo» dice la professoressa che puntualizza: «se il giorno prima ti sei svegliato alle 6 per andare a raccogliere le olive e torni a casa stanco, mettersi a studiare immagino non sia semplicissimo. Li giustifico ma devono dimostrarlo, anche con le unghie sporche - scherza - piuttosto che con le foto. Li giustifico perché per me la tradizione, la cultura, la cura del territorio e la bellezza della nostra terra passano anche da questo».  

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«I ragazzi si vergognano, voglio incoraggiarli»

Tanti adolescenti, dice, si vergognano di partecipare alle attività tradizionali della campagna: «Molti degli studenti sono coratini e da noi si sente molto questo legame con la terra, solo che gli adolescenti a volte tendono quasi a vergognarsene. A questa età non lo si apprezza molto, invece vorrei che imparassero a vedere il bello nell'albero di ulivo, in quello che stanno facendo, a lavorare e a sporcarsi le mani nel vero senso della parola» spiega la docente. Un'idea che può diventare anche una proposta come alternanza scuola-lavoro, perchè come dice lei «una giornata in campagna lascia molto di più».

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La risposta degli studenti 

E il riscontro? Secondo quanto dice la prof l'iniziativa ha riscosso successo tra i ragazzi: «Ci tengono a far vedere che sono effettivamente andati in campagna portando anche la magliettina sporca di terra. I ragazzi hanno spesso bisogno di essere ascoltati e ti raccontano quello che vivono come un evento straordinario. Immagino che anche i loro parenti siano contenti».

L'iniziativa non riguarda solo le olive ma il rapporto con la terra in generale. «A ottobre sono andati a vendemmiare e poi sono venuti a scuola con un bustone pieno dell'uva che hanno raccolto; altri vogliono portare la bottiglia dell'olio che hanno prodotto loro». Per Valeria è il primo anno  nella nuova scuola: «Sto tastando il territorio, vediamo se l'iniziativa si estenderà». 

 

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