Due algoritmi per prevedere e studiare l'evoluzione delle varianti del Covid, come quella inglese, sudafricana e brasiliana. Sono stati sviluppati in Italia dal gruppo di ricerca coordinato da Alex Graudenzi, dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).
Our latest works studying the evolution of #SARS_CoV_2 and the origination/diffusion of #variants featured on the @CNRsocial_ portal and website: https://t.co/yR6pOd0UTd @Anga_F @DMasper0 @dany9685 @MarcoxaShowlow https://t.co/HeU0z5xQb3
— Alex Graudenzi (@AGraudenzi) March 23, 2021
Il primo algoritmo
Il primo algoritmo, chiamato VERSO (Viral Evolution ReconStructiOn), permette di ricostruire la storia evolutiva del virus, «di trovare collegamenti epidemiologici tra due persone infette, ossia un potenziale contatto tra due individui, e di intercettare varianti possibilmente pericolose prima che si diffondano nella popolazione», spiega Graudenzi.
Il secondo algoritmo
«Sempre a partire da dati di sequenziamento, il secondo metodo permette invece di quantificare i meccanismi responsabili della generazione di tali varianti». In particolare, questo studio ha dimostrato «che alcuni enzimi umani sono responsabili della generazione di specifiche tipologie di mutazione osservate sul genoma virale – aggiunge Graudenzi – mentre l'intensità e la presenza di tali processi mutazionali appare estremamente eterogenea nei pazienti, suggerendo la possibilità che possano essere correlati ai differenti decorsi della malattia».