SuperLuna, il cielo torna a dare spettacolo: tutte le curiosità e come fotografarla

Lunedì 6 Aprile 2020 di Enzo Vitale
La supeluna fotografata a Oria (Brindisi) dall'astrofotografo Giuseppe Donatiello

È il giorno, pardon, è la notte della SuperLuna. Il cielo limpido in quasi tutta Italia sta permettendo una visione eccezzionale del fenomeno celeste. Sono tanti i gruppi di appassionati che stanno approntando i loro strumenti per osservare il nostro satellite naturale. Qualcuno ha anche organizzato una diretta come Il Planetario di Cagliari, l'Osservatorio astronomico dell'Università di Siena o l'Osservatorio del Gruppo astrofili Palidoro.

Il clou dell'osservazione si avrà alle 4,35 quando la Luna brillerà al massimo della sua intensità. Apparirà, infatti, rispetto alle altre notti di Luna Piena più grande del 7% e più luminosa del 15%. La SuperLuna di questa notte arriva dopo i fenomeni già osservati nei due precedenti mesi. Stavolta, per osservare le magnificenze del cielo, non servono nè binocoli, nè telescopi, basterà affacciarsi alla finestra o uscire sul balcone e osservare con i soli occhi.
 

 



(Ecco una delle prime foto scattate della SuperLUna, l'immagine è stata ripresa a Oria in provincia di Brindisi, da Giuseppe Donatiello, astrofilo e astrofotografo)

E' iniziato il count-down. Ancora poche ore e il nostro satellite naturale torna a dar spettacolo. L'appuntamento è previsto per mercoledì 8 aprile quando la Luna si troverà al perigeo, ovvero nel punto dell'orbita più vicino al nostro pianeta, circa 357 mila chilometri.
Ecco gli orari per l'osservazione: si parte da martedì 7 aprile dopo le 19 per arrivare al momento clou delle ore 4,35 della notte del giorno seguente. Sarà la SuperLuna più luminosa di quest'anno visto che l'appuntamento del 7 maggio avverrà in pieno giorno e quindi pressochè invisibile.

PAROLA ALL'ASTROFISICO
«Sappiamo che 'Superlunà non è un termine scientifico -è il commento dell'astrofisico Gianluca Masi-, ma ha il pregio -di trasferire in modo efficace il significato che la fase di luna piena è vicina al perigeo, ossia al punto dell'orbita lunare che corrisponde alla minima distanza dalla Terra. Questo fa apparire la luna piena più luminosa e circa il 7% più grande di una luna piena normale».
Per entrare nello specifico va ricordato che, in realtà, ogni mese la Luna si trova al Perigeo, la distanza minima dal nostro pianeta, e a quella massima, ovvero l’Apogeo. Il periodo di rivoluzione intorno alla Terra è di 27 giorni, 7 ore e 43 minuti che corrisponde al suo periodo di rotazione.
Proprio per queste caratteristiche la Luna ci rivolge sempre la stessa faccia. I primi ad aver posato una sonda sul suo lato nascosto sono stati i cinesi: lo scorso anno, era il 3 gennaio,  la Chang’e-4 si è adagiata all’interno del cratere Von Kármánson, in una zona dell’emisfero meridionale nei pressi del Polo Sud selenico.

Qui la diretta con il Planetario di Cagliari

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(La Luna nel mese di aprile, credit Uai)



(Le date delle SupeLune nei prossimi 5 anni, credit Astro Pixels.com)

IL TUTORIAL
E ora proviamo a fotografare il nostro satellite, un'operazione che sembra facile ma non lo è. Abbiamo così chiesto chiesto qualche consiglio per fotografarla a Giuseppe Donatiello, astrofotografo e scopritore della galassia nana Donatiello 1.

(L'astrofotografo Giuseppe DOnatiello)

COME IMMORTALARE LE IMMAGINI DELLA SUPERLUNA
«La fotografia lunare -introduce Donatiello- può sembrare semplice ma non è così. Paradossalmente, l’abbondanza di luce è il principale motivo di errore o insuccesso poiché è facile sovraesporre il disco lunare facendolo apparire completamente bianco e senza dettagli, oppure troppo scuro, perdendo gran parte dell’ambientazione circostante. Una superluna, sul fronte tecnico, non ha nulla di speciale rispetto a una qualsiasi Luna Piena, tranne le dimensioni leggermente più grandi, quindi valgono gli stessi accorgimenti per la fotografia».

COME INIZIARE
«Proprio perché non sussistono sostanziali differenze, la fotografia al telescopio non permette di discriminare una superluna da una più ordinaria: il nostro satellite non mostra più dettagli e il diametro apparente appena maggiore lo apprezza solo un occhio avvezzo all’aspetto del nostro satellite. L’osservatore contemplativo occasionale, potrebbe non accorgersi delle differenze che emergerebbero solo da un confronto diretto nei diametri apparenti in due immagini, prese attraverso un telescopio medio».


(Una suggestiva immagine della Luna scattata da Giuseppe Donatiello nel 2012)

LA STRUMENTAZIONE
«Forse è preferibile eseguire delle foto a largo campo, con strumentazione accessibile a tanti appassionati di fotografia, quando la Luna è ancora bassa e vicina all’orizzonte dopo che sia sorta, in modo da inserire nello scatto qualche elemento del panorama che arricchirà la scena (il profilo di una collina, il controluce di alberi, lo skyline cittadino, la luna in mezzo all’architettura di un palazzo storico o monumento antico, ecc.). Tuttavia anche qui non si deve commettere l’errore di sovrastimare le dimensioni del nostro satellite che, vicino all’orizzonte, crea l’illusione di essere enorme, quando nella realtà sottende dimensioni pari a un’unghia del mignolo tenendo il braccio disteso: provare per credere! È preferibile, quindi, affidarsi a un piccolo teleobiettivo o zoom, e non a un comune obiettivo grandangolare più adatto a vasti panorami».


(Le fasi della SuperLuna del 9 marzo scorso, credit Donatiello)

QUANDO FARE CLICK
«La Luna inizia ad avere un diametro interessante già intorno a 70 mm di focale, ma se si arriva ad almeno 200-300 mm è certamente preferibile poiché si registreranno meglio i chiaroscuri superficiali dovuti alle “terre” e ai “mari”, così come si registrerà meglio il profilo umano che alcuni riconoscono e il famoso “bacio della Luna”. A queste focali è caldamente consigliato un treppiede per evitare il mosso che rovinerebbe lo scatto. Nella fase piena, come nella superluna, il nostro satellite è parco di dettagli ed è tutto normale perché i raggi solari arrivano perpendicolari alla superficie e non creano ombre. Utilizzando una strumentazione facile, ci si può affidare alle impostazioni automatiche, magari provando qualche preset. Con fotocamere più complesse, come DSLR e mirrorless, è preferibile affidarsi alla lettura dell’esposimetro, selezionando il tempo che meglio riproduca l’aspetto a occhio nudo. Di solito, la funzione live view riproduce in modo abbastanza simile quello che uscirà e per avere lo scatto perfetto basterà eseguire delle “esposizioni a forchetta” rispetto a quella indicata come corretta dall’esposimetro, vale a dire con un tempo più breve, quello suggerito come giusto e uno leggermente più lungo. Ovviamente, imposteremo la sensibilità ISO su un valore adatto, procedendo per tentativi in base al modello di fotocamera».


(Il montaggio  mostra la differenza di dimensione della Luna all'apogeo (a sinistra)
e  al perigeo (a destra) credit earthsky.org)

enzo.vitale@ilmessaggero.it
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Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 23:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA