Acqua sulla Luna? La Nasa conferma: potrebbe rifornire le future basi

Lunedì 26 Ottobre 2020 di Enzo Vitale
Acqua sulla Luna? La Nasa conferma: potrebbe rifornire le future basi

Immaginate per un attimo che su una distesa buia, fredda, arida e distante quasi 400 mila chilometri dalla Terra si materializzassero cavità, crateri e piccoli antri in ombra contenenti ghiaccio.

Non proprio laghetti colmi di rinfrescante acqua, ma qualcosa che gli può assomigliare.

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Se i due studi della Nasa e dell'Università del Colorado dovessero avere ulteriori certezze, allora una delle firme presenti sul suolo lunare potrebbe essere scritta così: H2O. Sì acqua, acqua che rappresenterebbe una fonte primaria per le future missioni lunari del Progetto Artemis, il piano della Nasa che vuole riportare l'umanità sul nostro satellite naturale nell'arco di pochi lustri.

La ricerca dell'ente spaziale statunitense è stato condotto da un gruppo di scienziati attraverso uno studio realizzato da Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), un telescopio posizionato a bordo di un Boeing 747, una specie di mostro di 2,5 metri di diametro con un peso di 20 tonnellate. Sofia attraverso le sue osservazioni nell'infrarosso avrebbe individuato la presenza, alle alte latitudini meridionali seleniche, di acqua in abbondanza. Il secondo studio, invece, quello condotto dall'Università del Colorado, avrebbe stimato che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare potrebbero intrappolare acqua sotto forma di ghiaccio in piccole cavità ombreggiate. 

(Il telescopio volante Sofia)

LA RICERCA

I risultati del team di Casey Honniball,  giovane ricercatrice in forza al Goddard Space Flight Center della Nsaa, sono stati pubblicati su Nature Astronomy. In pratica dopo aver analizzato i dati provenienti da telescopio aereo  Sofia, telescopio che lavora nell'infrarosso, è stata rilevata la firma spettrale di H2O che non è condivisa con altri composti idrossilici, quei composti che si formano per reazione degli ossidi metallici con acqua. 


Da Boulder in Colorado risponde Paul Hayne citando la distribuzione di aree permanentemente ombreggiate «note come trappole fredde - si legge nella nota- dove l'acqua potrebbe essere catturata e rimanere permanentemente. Gli autori hanno valutato un'intera gamma di dimensioni possibili per trappole fredde, fino a 1 centimetro di diametro. Hanno scoperto che le trappole fredde "micro" su piccola scala sono centinaia o migliaia di volte più numerose delle trappole fredde più grandi e possono essere trovate su entrambi i poli della Luna».

(Ecco dove dovrebbe essere intrappolata l'acqua sulla Luna)

(La ricercatrice della Nasa Casey Honniball col suo team è autrice di una delle due ricerche)

POTENZIALITA'

Secondo la Nasa «Questi risultati indicano che l'acqua viene prodotta o erogata in modo efficiente sulla Luna tramite vari processi ed è probabile -continua la spiegazione- che venga immagazzinata in queste cossiddette "trappole fredde" lunari in entrambe le regioni polari. La presenza di acqua potrebbe avere implicazioni per le future missioni lunari mirate e l'accesso a questi potenziali serbatoi di ghiaccio».

(Paul Hayne insieme ad un suo studente, Carlos Eytan Gary Bicas)

(Il progetto Artemis)

«Questo ci dice che la Luna potrebbe essere meno
arida del previsto - commenta Enrico Flamini, presidente della Scuola Internazionale
di Ricerche per le Scienze Planetarie (IRSPS) presso- ma non è ancora possibile stabilire quanta acqua ci sia e quanta sia utilizzabile: di certo questa scoperta ci aiuterà a pianificare
meglio le future missioni sul nostro satellite naturale».

(Enrico Flamini)

Ultimo aggiornamento: 20:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA