Individuato il più lontano buco nero che sia mai stato sorpreso a inghiottire una stella. Si trova a 8,5 miliardi di anni luce da noi e durante "l'ingerimento" del corpo celeste, ha emesso un insolito getto di radiazioni diretto verso la Terra.
Buco nero individuato grazie alle radiazioni rilasciate dopo aver inghiottito una stella
Il segnale è stato captato lo scorso febbraio grazie al telescopio Zwicky Transient Facility (Ztf) negli Stati Uniti. Subito dopo è stato poi studiato fino a scovare la sorgente da cui proveniva, grazie al Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio europeo meridionale (Eso) in Cile.
La scoperta è stata descritta in due articoli pubblicati rispettivamente su Nature Astronomy e Nature: quest'ultimo porta come prima firma quella dell'astrofisico Igor Andreoni, nato a Milano e cresciuto a Bergamo e oggi all'Università del Maryland: «Abbiamo sviluppato un sistema open source per l'analisi dei dati per archiviare ed estrarre informazioni importanti dalle osservazioni fatte con Ztf», spiega Andreoni «in modo da essere avvisati in tempo reale quando si presenta un evento atipico».
5/ Among other telescopes, ESO’s VLT quickly observed this new event with the X-shooter instrument. The VLT distance measurement found AT2022cmc to be the most distant TDE to have ever been discovered
— ESO (@ESO) November 30, 2022
L'evento in questione, ovvero il buco nero che mangia una stella a 8,5 miliardi di anni luce dalla terra, è stato chiamato AT2022cmc. La prospettiva di assistere a questo raro fenomeno ha spinto gli astronomi ad attivare diversi telescopi in tutto il mondo per osservare la sorgente sconosciuta in modo più dettagliato. I dati raccolti hanno collocato la sorgente a una distanza senza precedenti, il dettaglio più incredibile è stato scoprire come la luce prodotta da AT2022cmc abbia iniziato il suo viaggio quando l'universo aveva circa un terzo della sua età attuale.
«Un'ampia varietà di radiazioni, dai raggi gamma ad alta energia alle onde radio, è stata raccolta da 21 telescopi in tutto il mondo. I ricercatori hanno confrontato questi dati con diversi tipi di eventi noti, dal collasso delle stelle alle kilonove: l'unico scenario che poteva spiegare i dati era un raro 'banchettò cosmico in cui una stella viene fatta a pezzi dall'incredibile forza di attrazione gravitazionale del buco nero» spiega lo studio.
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