La sentenza e la responsabilità per la caduta della donna in pista
In definitiva, concludeva la sentenza, “la società non ha fornito prove che la condotta della danneggiata, intervenendo nella determinazione dell’evento, si sia tradotta in un impulso autonomo dotato dei caratteri dell’imprevedibilità e inevitabilità, unica condizione per escludere la responsabilità del custode. Nulla quaestio che la responsabilità dell’accaduto vada imputata a Gicar srl che, in qualità di gestore dell’immobile in cui si è verificato il sinistro, va ritenuta custode del bene ad ogni effetto di legge, avendone avuto la disponibilità di fatto e trovandosi rispetto alla cosa in una relazione qualificata con relativo obbligo di custodia”. Chiarito “l’an”, il giudice aveva poi determinato il “quantum”, cioè il risarcimento dovuto, quantificandolo in 40.249,89 euro tra danno biologico, danno patrimoniale, interessi al tasso annuo del 3 per cento e refusione delle spese di lite.