Autonomia, tutte le falle della riforma: la legge quadro riporta in vita le vecchie intese

Giovedì 19 Gennaio 2023, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:33

La pretesa dei fondi/Spesa storica. E lo Stato perde Irpef e Iva

I soldi sono uno dei punti, se non il punto centrale, dell’autonomia differenziata. I referendum di Lombardia e Veneto sono stati condotti con la promessa di “trattenere” sul territorio i nove decimi del gettito fiscale prodotto nelle due più ricche Regioni d’Italia. È quello che si chiama il “residuo fiscale”. Ora viene garantito che il residuo fiscale non sarà contemplato dalle intese. Ma è vero? A disciplinare la questione delle risorse sono gli articoli 4 e 6 della legge quadro. Partiamo dal primo. Prevede che per quantificare le risorse, in attesa della determinazione dei fabbisogni standard, si prenderanno come riferimento i costi storici. È un problema, visto che le risorse spese nelle Regioni del Nord sono “storicamente” superiori a quelle impiegate nel Centro-Sud. Ma in che modo saranno trasferite le risorse alle Regioni per finanziare la gestione delle nuove competenze? L’articolo 6 parla di «compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturato nel territorio regionale o riserva di aliquote». Significa che lo Stato cederà un pezzo di Iva o di Irpef a Veneto e Lombardia. La domanda allora è un’altra. Cosa accade se, per esempio, la spesa rimane ferma ma il gettito di queste imposte sale creando un extragettito? Nelle vecchie intese, “resuscitate” tra le altre cose dall’articolo 11 della bozza di legge quadro, prevede che queste risorse aggiuntive siano sottratte allo Stato per rimanere nelle Regioni. In questo modo il residuo fiscale uscito dalla porta rientrerebbe dalla finestra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA