SACILE - Immagini come quelle della grossa pianta crollata improvvisamente sull'asfalto della Regionale 11 hanno confermato i suoi dubbi. Se nella padovana Rubano i danni si sono limitati alla carrozzeria di un'auto sfiorata dall'albero venuto giù, per la situazione maturata al confine della sua proprietà potrebbe non esserci altrettanta fortuna. Così Alessio Flaiban ha deciso di rendere pubblico il suo grido d'allarme. Abita in una delle belle villette a schiera che si trovano nell'ultimo tratto di via Nanetti. Siamo nella periferia nord, la strada confina da una parte con via Ronche e dall'altra con Strada Canevon. Il problema denunciato dal professionista è legato alla presenza di una vasta area edificabile, «Sarà grande come un campo di calcio, ad occhio», abbandonata da anni a se stessa. Nessuna manutenzione, nemmeno il più banale taglio dell'erba: «Credo che lì dentro ci debbano vivere una grande quantità di ratti e bisce». Soprattutto, a due passi dalla rete che divide quel lotto dalla parte posteriore delle case a fianco, trovano posto tre alberi ormai senza alcun equilibrio: «Non serve essere esperti per capire che si tratta di piante secche, morte, che potrebbero non resistere al prossimo temporale».
Il maltempo
Lezione imparata all'indomani della consapevolezza dei cambiamenti climatici: un temporale oggi può diventare molto violento. Flaiban sottolinea anche come i rami delle tre piante circuiscano ormai in maniera evidente il cavo della media tensione: «È la linea che entra nelle nostre case. È già capitato che abbiano dovuto asportare la parte che, staccandosi dall'albero, era finita addosso al cavo», che oggi in effetti non risulta normalmente teso ma fa quella che si definisce "la pancia". Nel recente passato quell'area incolta e fitta di vegetazione «è stata anche la via di fuga di alcuni ladri. Notati da un vicino che ha lanciato l'allarme, non li abbiamo più visti una volta entrati nel boschetto». Intorno c'è molta campagna, forse sarebbero fuggiti lo stesso, ma così è stato più semplice. Flaiban e gli altri residenti delle villette hanno già percorso più strade per tentare di correggere la situazione «Che, beninteso, qualche danno l'ha causato anche alla linea della fibra ottica, sull'altro lato della strada. Anche lì un ramo aveva finito coll'interrompere il cavo attivato da poco e sono dovuti venire a cambiarlo». Proprietario del terreno lasciato senza alcuna cura è un settantenne opitergino «il quale ci ha esortato a far da noi, senza troppi problemi - insomma senza costi -. Sinceramente però non credo sia la strada giusta, considerata la presenza della linea della tensione e che comunque a questo invito non ha fatto seguito nulla di formale e scritto».
L'appello
Flaiban si è rivolto anche al sindaco Carlo Spagnol e al comandante della Polizia locale Stefano Antonel: «Ma mi hanno risposto che non possono farci nulla. Al massimo una multa. Credo però che una multa alla settimana magari provocherebbe una qualche reazione nel proprietario». Senza contare che la situazione sembra essere di sicurezza delle persone. Le avvisaglie di un possibile peggioramento ci sono già state: «Lo scorso anno è venuto giù un tiglio che è caduto in strada. Quello l'abbiamo tolto noi residenti». Sono, o meglio erano, tigli anche le tre piante oggi in bilico e sanare l'area non sembra essere un'impresa costosa o difficoltosa. Vedremo se da qualche parte spunterà la necessaria buona volontà: «Qualche tempo fa abbiamo avuto anche il nudista che gironzolava tranquillo come nulla fosse, imbarazzando le persone - e forse anche impaurendole -, anche allora intervenire sembrava impossibile. Credo che non si possa continuare a guardare solo il proprio orticello, infischiandosene di ciò che accade a due passi da noi. Se ci limitiamo ad osservare l'incendio, prima o poi l'incendio arriverà anche a casa nostra».