L'ultima ondata di Covid degli ultimi giorni è profondamente segnata da un problema: i numeri dei bollettini quotidiani, con ogni probabilità, sono a dir poco sottostimati.
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A parlarne all'Adnkronos è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). «Ormai ogni giorno, negli studi dei medici di famiglia, si discute con pazienti che hanno sintomi riconducibili al Covid, che chiedono terapie, ma si rifiutano di fare il tampone in farmacia, da noi o in strutture pubbliche per non dovere essere costretti all'isolamento in caso di positività. Direi che questo atteggiamento riguarda il 30% delle persone che sintomatologia sospetta».
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Secondo Scotti l'ondata estiva di infezioni da Sars-CoV-2 molta responsabilità hanno i tamponi fai da te che «hanno banalizzato il testing». «Le persone che fanno i tamponi a casa - spiega Scotti - se non hanno un lavoro dipendente o hanno scarse tutele, in presenza di pochi sintomi controllabili con i farmaci, in molti casi non denunciano la malattia per non doversi isolare. E questo ovviamente fa «correrè il virus, in particolare con la contagiosità delle varianti Omicron».