La favola di Zanzibar: zero caso Covid. Spiagge piene, feste, balli, musica, boom di turisti, niente mascherine né tamponi. Ospedali vuoti, delle terapie intensive nessuna traccia. Insomma, la cittadina della Tanzania vive un sogno: è davvero un caso, un “unicum” nel mondo durante questa pandemia che sta mettendo in ginocchio la popolazione. Nonostante gli 1,3 milioni di abitanti, l'ultimo contagio risale addirittura alla fine di aprile. Prima di allora, il presidente John Magufuli, aveva detto che i casi di coronavirus nella sua nazione erano dovuti solo a test difettosi. I laboratori per le analisi avrebbero cioè operato dei test su una capra, una pecora e una papaya, poi risultati positivi.
«Qui non abbiamo mai chiuso - racconta da Zanzibar Andrea Celly, titolare di un hotel - nonostante la grande affluenza di turisti rimaniamo senza casi. Niente restrizioni, niente mascherine, solamente sole, mare e spiagge bianche piene di turisti. I turisti qui sono sempre venuti, io sono pieno, ho prenotazioni complete fino al 15 marzo». La sera si «va in discoteca, si balla - racconta Andrea, di Verona, da 8 anni a Zanzibar con la moglie - non c'è nessuna paura, niente terrore: sono spariti anche i disinfettanti per le mani che avevamo messo all'inizio». Ci sono foto di spiaggia piene di gente, video di ragazzi che ballano in discoteca. Assembramenti ovunque.
Effettivamente, controllando le statistiche ufficiali della Commissione per il turismo della Tanzania, si legge: 12,157 visitatori a ottobre: il 69% europei, di cui l'11% italiani. 10,172 i visitatori arrivati in aeroporto, sempre ad ottobre. Ma la località turistica, una delle più incontaminate del pianeta, è piena anche di «francesi, russi, ucraini, spagnoli - racconta ancora Andrea - dopo aver letto che a Wuhan sono tutti tornati a festeggiare ho pensato di far sapere che qui si sta benissimo». Difficile dargli torto.