Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie: la stanza che si allunga e gli oggetti che crescono. Cos'è

Esattamente come descritto nel romanzo di Lewis Carroll, i bambini con età media di otto anni cominciano ad avere una percezione distorta della grandezza di oggetti o parti del corpo. Lo scrittore soffriva di allucinazioni visive che possono averlo spinto alla stesura della favola

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Simona Antonucci
Una scena del cartone animato Alice nel Paese delle Meraviglie

Josh è in macchina con i suoi genitori quando nota qualcosa di strano negli edifici lungo la strada: sembrano diventare sempre più grandi.

Lo racconta alla mamma, Sonja, che sorride, stupita. Per lei i palazzi sono come li ha sempre visti. Dopo essere tornato da scuola, Josh, torna sull’argomento e continua «i volti dei suoi insegnanti erano più grandi, sproporzionati rispetto ai loro corpi e le pareti dell’aula scolastica si erano allungate e allontanate da lui». Il bambino australiano di nove anni non è il protagonista della favola di Lewis Carroll: descrive i sintomi del suo disturbo chiamato come l’eroina del romanzo che cambiava dimensioni dopo aver mangiato e bevuto: “La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”, o sindrome di Todd, che seppur rara affligge un numero di persone sempre più alto.

I diari personali di Lewis Carroll

Curioso è quanto venne ritrovato nei vecchi diari personali di Lewis Carroll, dove descrive le sue fortissime emicranie accompagnate da ricorrenti allucinazioni visive. È infatti probabile che queste esperienze patologiche lo abbiano influenzato nella stesura del romanzo, (cinquanta anni prima rispetto agli studi di Todd) tanto da spingerlo a narrare un disturbo fino a quel momento completamente sconosciuto. La sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie (AIWS) influisce sul modo in cui le persone percepiscono il mondo circostante. Esattamente come descritto nel romanzo, tale sindrome tende a presentarsi nei bambini con età media di otto anni ed è caratterizzata da un disturbo neurologico che si manifesta con una percezione distorta della grandezza di oggetti o parti del corpo.

40 tipi di distorsioni visive

A livello sintomatologico, inoltre, i pazienti riscontrano difficoltà nel percepire gli oggetti, che potrebbero apparire più vicini o più distanti, e potrebbero avere difficoltà nel riconoscere i volti. Immaginate di vedere i volti delle persone trasformarsi in facce di drago per tutta la vita... Ma questo è solo uno dei 40 tipi di distorsioni visive caratteristiche della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie. Alcuni pazienti descrivono anche di vedere parti del corpo diverse aggiunte alle persone di fronte a loro, come ad esempio un braccio accorciato attaccato al viso della persona seduta di fronte a loro. Altri sintomi includono la visione di persone o oggetti che si muovono al rallentatore o che si muovono in modo innaturalmente veloce o non si muovono affatto.

L'udito

Anche l’udito può essere compromesso: le persone affette possono sentire i propri cari parlare in modo stranamente lento o innaturalmente veloce. Inoltre, riferiscono di vedere oggetti o parti del proprio corpo che si restringono o si gonfiano davanti ai loro occhi, creando la sensazione di cambiare dimensioni, proprio come ha sperimentato Josh. Nonostante sia stata formalmente descritta dai medici come una sindrome distinta nel 1955 e alcuni sintomi siano stati registrati dai medici anche prima, le cause esatte della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie rimangono ancora avvolte in un mistero che Alice stessa potrebbe aver trovato sempre più curioso.

Farmaci per la tosse e sostanze allucinogene illecite

In passato, la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie è stata comunemente liquidata come una condizione sostanzialmente innocua che non richiede un intervento medico. Un certo grado di sintomi è riportato nella popolazione generale, con fino al 30% degli adolescenti che riferiscono esperienze lievi o transitorie della sindrome. È noto che anche alcuni farmaci per la tosse e sostanze allucinogene illecite possono scatenarla. Essendo una sindrome non registrata nei manuali nosografici e con una sintomatologia caratterizzata da allucinazioni e distorsioni della realtà, spesso viene erroneamente confusa con la psicosi. Ciò porta chi ne soffre ad essere molto restio nel chiedere aiuto, in quanto preoccupato di essere definito erroneamente psicotico e subire un trattamento terapeutico non conforme alle proprie esigenze.

 La psicosi 

Infatti, seppur la psicosi necessiti di una terapia integrata tra trattamento farmacologico e terapeutico, nel caso della sindrome di Todd l’origine è puramente di tipo neurologico ed il trattamento, anch’esso integrato, dovrà prevedere sia psicoterapia che una terapia a base di farmaci antiepilettici e anticonvulsivanti e quindi non neurolettici. Inoltre, a differenza della psicosi, dove il paziente crede di vivere le allucinazioni come qualcosa di reale, in questa sindrome il paziente ha piena consapevolezza di quello che gli succede e i sintomi risultano temporanei e mai duraturi.

Jan Dirk Blom, professore di psicopatologia clinica

Jan Dirk Blom, professore di psicopatologia clinica all’Università di Leiden nei Paesi Bassi, uno dei pochi ricercatori che si è dedicato allo studio della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie, sottolinea la necessità che i medici prendano sul serio i pazienti che descrivono questi sintomi. Blom afferma che la diagnosi e il riconoscimento della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie sono a malapena migliorati negli ultimi decenni. «Si tratta di una vera e propria sfida», afferma. Questo significa che spesso i pazienti non riescono a riconoscere la sindrome per anni.

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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