A volte nel curare una patologia ci si ritrova a scoprire risorse utilizzabili anche in altre malattie. È questa la storia, tutta capitolina, di una donna che non riuscendo ad avere figli per una malattia del sistema immunitario, si è trovata mamma di 2 bimbi e con una terapia a lei dedicata che potrebbe essere utile anche per altre donne e anche per chi ha contratto il Covid. Da una condizione rarissima che non le permetteva di avere bambini a due gravidanze, grazie a una terapia che modula il sistema immunitario e che potrebbe servire anche ad aiutare molte altre donne, a partire da quelle a cui potrebbe essere stato danneggiato il sistema dal long Covid. La storia riguarda una giovane donna italiana di 31 anni seguita dal centro sulla procreazione assistita del San Filippo Neri di Roma diretto da Arianna Pacchiarotti, ed è descritta sulla rivista «Annals of Case Reports».
La storia
«Questa paziente non riusciva ad avere figli, tanto che si era rivolta a noi per una fecondazione assistita di secondo livello, anche se neppure questo tipo di tecniche riusciva ad avere successo, gli embrioni non si impiantavano - spiega Pacchiarotti -.
#covid, #vaccino e #pma. Quali sono le indicazioni degli esperti?@Agenzia_Dire intervista la Dott.ssa Arianna Pacchiarotti Responsabile della Procreazione Medicalmente Assistita #OspedaleSanFilippoNeri#aslroma1 https://t.co/wiifsQKHeX
— ASL Roma 1 (@ASLRoma1) June 3, 2021
La cura
La terapia è già usata come supporto nella cura dei tumori, per ripristinare il sistema immunitario. Il caso descritto nell'articolo è estremamente particolare, spiega l'esperta, ma questo tipo di terapia potrebbe essere utile anche a molte altre donne. «Il sistema immunitario delle donne è molto differente da quello maschile perché deve essere in grado di subire modifiche per non rigettare l' embrione che di fatto è un corpo estraneo - spiega - . Quando questo meccanismo è alterato chiaramente l' embrione non può impiantarsi o viene comunque abortito. Questa terapia sembra intervenire quel tanto che basta a ripristinare il corretto funzionamento di questo meccanismo. Ora stiamo per verificare la possibile efficacia sulle donne che arrivano alla clinica dopo aver avuto il Covid, perché come sappiamo l'infezione può lasciare dei sintomi a carico del sistema immunitario che durano per molti mesi, ma in prospettiva si potrebbe applicare a tutte le donne che hanno un'alterazione causata da fattori esterni».