Il focolaio, i contagi, le morti, i vaccini e le denunce. Sta diventando un caso nazionale l'ospedale civile di Rovigo. La famiglia di un paziente del reparto di geriatria infatti, si è rivolta all'avvocato Luca Previati che ha depositato un esposto alla Procura sul focolaio Covid emerso l'1 febbraio scorso con 30 positivi su 34 degenti. Nello stesso reparto sono risultati positivi anche tre infermieri e due operatori socio sanitari che fanno parte del gruppo che aveva rifiutato di sottoporsi al vaccino. Dei 30 pazienti risultati positivi 3 sono morti: l'Azienda sanitaria polesana precisa che si tratta di anziani positivi al Covid ma «deceduti a causa di gravi patologie pregresse».
Marco Contro, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Rovigo, ha detto: «Alcuni infermieri sono sintomatici ma non gravi. Non c'è nessun obbligo nel vaccinarsi, non bisogna demonizzare colleghi. Gli effetti a lungo termine del vaccino non sono provati. Biosgna mantenere serenità e calma, bisogna capire la dinamica del nuovo focolaio. Noi dell'ordine non conosciamo chi siano questi colleghi e le loro motivazioni, abbiamo chiesto informazioni dall'azienda di Rovigo».
Sulle vaccinazioni, Contro ha rimarcato: «E' un vaccino nuovo, di cui ancora non si conoscono gli effetti. Personalmente ho aderito alla vaccinazione Pfizer. Ho letto però un'informativa in cui si dichiarava che non si conoscevano effetti a lungo termine. Mi sono vaccinato solo perché a casa ho due genitori anziani. I dubbi del colleghi? Sono comprensibili, ma non hanno nulla a che vedere con i no-vax».
Prima legge del nuovo governo: obbligo vaccinale per i sanitari. https://t.co/5qKgla6aNk
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) February 11, 2021
Su 36 operatori sanitari, 16 non si sono fatti vaccinare e 5 di loro sono stati contagiati. La procura ha aperto un'inchiesta. «Prima legge del nuovo governo: obbligo vaccinale per i sanitari», il tweet di Roberto Burioni. La sua battaglia sulle vaccinazioni continua.
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