Prosegue senza sosta il declino delle nascite in Giappone, una tendenza che si è andata accentuando dall'inizio della pandemia del coronavirus.
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In Giappone, circa il 28% della popolazione ha più di 65 anni di età, e il numero dei nuovi nati nel 2019 era sceso ai livelli record a quota 865.000. Tra le misure imposte dal governo, per prevenire la diffusione dell'agente patogeno, ci sono le restrizioni alle visite negli ospedali e i limiti agli spostamenti per le donne che vogliono tornare nelle loro città natali per il parto. Considerata l'attuale congiuntura economica e l'inasprimento del mercato del lavoro, la ricerca ritiene che molte coppie abbiano deciso di posticipare a tempo indefinito la decisione di avere figli, tenendo in considerazione anche l'attuale incertezza sulla ricerca di un vaccino. Il tasso di fertilità delle donne in Giappone, è di appena l'1,36: inferiore alla soglia minima di 2,07, considerata necessaria a garantire il ricambio generazionale, e secondo gli analisti è destinato a scendere ulteriormente a causa della pandemia.
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