Il suono di un sms e un medico che, pur essendo lontano in ferie, lascia tutto per correre e salvare la vita alla sua paziente di 13 anni in arresto cardiaco.
Cos'è il Loop Recorder
Qualche mese fa la decisione del dottor Fulvio Gabbarini, responsabile dell'Aritmologia pediatrica del Dipartimento di pediatria diretto dalla professoressa Franca Fagioli, di impiantare sottocute un piccolo apparecchio chiamato 'Loop Recorder'. «Il suo scopo - spiegano i medici - era quello di controllare e registrare, in tempo reale e ovunque si trovasse la bambina, il suo battito cardiaco, in modo da documentare se i suoi malori fossero effettivamente causati dal cuore». Così, tramite una pratica di telemedicina, la ragazzina viene sottoposta a un continuo monitoraggio da remoto, con il piccolo apparecchio addosso collegato a un server centrale. Gabbarini inoltre programma il 'Loop Recorder' in maniera che possa trasmettere, in caso di eventi pericolosi come un arresto cardiaco, un sms al suo cellulare. «La paziente - evidenziano dal Regina Margherita - era particolarmente a rischio, perché la sua malattia stava peggiorando velocemente».
L'arresto cardiaco
Il giorno di Ferragosto la tredicenne si sente male e sviene. Inizia così la corsa contro il tempo: mentre i suoi genitori la portano all'ospedale torinese un sms di alert arriva sul telefono di Gabbarini. Il medico, in vacanza lontano dal Piemonte, avverte il suo staff di procedere con gli esami preliminari per il ricovero, mentre lui torna a Torino per impiantare sulla bimba un pacemaker. «Adesso mia figlia sta bene - racconta la mamma della tredicenne - Sta riprendendosi la sua vita normale. Abbiamo avuto la fortuna di avere questo Loop Recorder impiantato, perché senza quello probabilmente non avremmo saputo il motivo del malore, come non l'avevamo saputo in passato. E quindi non si sarebbe potuto intervenire e la prossima volta sarebbe potuto essere troppo tardi». «Il dottor Gabbarini ci ha mostrato l'sms che ha ricevuto, con tanto di pallino rosso. Senza un messaggio, visto il periodo di ferie, sarebbe stato tutto più complicato - continua nel racconto la mamma della tredicenne - Quando siamo arrivati i medici avevano già avuto indicazioni di come procedere». Dopo sei giorni la tredicenne è stata dimessa. Ora dovrà eseguire i controlli di routine già programmati.
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