Wuhan dal Covid alla rinascita: popolazione (quasi) tutta vaccinata e l'economia ha ripreso a volare

Mercoledì 21 Luglio 2021
Wuhan, vaccinata il 77% della popolazione: economia in ripresa, Pil cresce del 28,6%

A Wuhancapoluogo della provincia cinese centrale dell'Hubei, tragicamente conosciuto per esser stato l'epicentro della pandemia nel dicembre 2019, il 77,6% della popolazione adulta ha ricevuto il vaccino anti Covid per un totale di 17,1 milioni di dosi somministrate. Il capoluogo registra ora una significativa ripresa economica con un crescita del prodotto interno lordo pari al 28.6% nel primo semestre. L'intera Cina guarda ora al futuro con un piano a lungo termine per lo sviluppo della popolazione.

Una rinascita, dunque.

71 milioni di vaccinati: ora anche ai minori 

Sono oltre 17,1 milioni le dosi di vaccini contro il nuovo Coronavirus somministrate a Wuhan fino alle 17:00 della giornata di ieri. Lo ha reso noto la commissione sanitaria comunale. A partire dal 12 marzo di quest'anno, Wuhan ha lanciato una campagna di vaccinazione gratuita contro il Covid-19 per le persone tra i 18 e i 59 anni. La città ha cominciato a intensificare i suoi sforzi per inoculare i vaccini alle persone con età superiore ai 60 anni a partire dal 23 marzo. Stando a quanto affermato dalla commissione, le autorità sanitarie locali hanno istituito un totale di 336 siti di vaccinazione al fine di soddisfare le richieste di somministrazione di farmaco. Secondo i dati dell'ente fino ad ora circa il 77,63% della popolazione adulta del capoluogo è stata completamente vaccinata contro il Covid-19 e Wuhan prevede di estendere tale programma di vaccinazione ai minori tra i 12 e i 17 anni.

 

 

Ripresa economica nella regione

Wuhan ha registrato una crescita del 28,6% del suo prodotto interno lordo nel primo semestre di quest'anno. L'ufficio municipale di statistica ha infatti fatto sapere che il Pil di Wuhan si è attestato a quasi 825,15 miliardi di yuan (circa 127,37 miliardi di dollari) nella prima metà dell'anno, cifra in aumento del 3,5% rispetto a quella dello stesso periodo del 2019 che denota un buon slancio legato alla ripresa e allo sviluppo economico. Nel periodo gennaio-giugno anche la produzione industriale delle principali imprese della città è aumentata del 32,5% su base annua, con la produzione di computer, dispositivi di comunicazione e altre apparecchiature elettroniche protagoniste di una crescita a due cifre. Nella prima metà del 2021, l'investimento a capitale fisso di Wuhan è aumentato del 77,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il capoluogo provinciale ha raggiunto l'obiettivo preliminare di recuperare la crescita negativa dello scorso anno dovuta agli effetti del nuovo Coronavirus, ha spiegato Jiang Yu, vice direttore dell'ufficio di statistica cittadino.

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La Cina guarda al futuro

la Cina ha annunciato dettagli concreti dei suoi piani per ottimizzare la politica delle nascite e promuovere lo sviluppo a lungo termine ed equilibrato della sua popolazione, offrendo sostegno materiale alle coppie che hanno più figli. Questa notizia segue un importante cambiamento politico annunciato il 31 maggio, attraverso una riunione dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (Pcc), durante la quale il limite sul numero massimo di figli per coppia è stato aumentato da due a tre. Il Paese infatti ha posto la questione della popolazione in cima alla sua agenda. Nel 2013, la Cina aveva consentito alle coppie di avere un secondo figlio se uno dei genitori fosse stato figlio unico mentre nel 2015 le coppie sono state autorizzate ad avere due figli, eliminando gradualmente la politica del figlio unico.

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I cambiamenti vedranno la Cina espandere i servizi universali di assistenza all'infanzia, ridurre i costi di nascita, assistenza e istruzione ai minori e proteggere i diritti delle donne sul lavoro. La nazione orientale inoltre considererà separatamente le nascite in termini di luogo di residenza permanente, dall'iscrizione a scuola e dall'occupazione. In genere quando un Paese diventa più sviluppato, la natalità scende ad un livello più basso; con i miglioramenti della Cina in termini di urbanizzazione, industrializzazione e modernizzazione, le persone sono inclini ad avere meno figli e a dare loro una migliore educazione e istruzione. I decisori di Pechino hanno compreso con chiarezza le preoccupazioni dei cittadini e hanno risposto in modo coerente e completo. D'ora in poi, l'attenzione sarà rivolta all'attuazione delle politiche, che avranno importanti implicazioni per il Paese più popoloso del mondo e per il mondo intero.

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L'efficiente adeguamento delle politiche riflette la capacità della Cina di rispondere attivamente ai cambiamenti nel tempo, così come alle aspettative della società, prendendo decisioni importanti in modo tempestivo durante l'attuale periodo critico in termini di transizione demografica. In seguito ai cambiamenti politici degli ultimi anni, le nascite del secondo figlio hanno rappresentato circa il 50% di tutti i nuovi nati, rispetto a circa il 30% nel 2013. Secondo i dati dell'ultimo censimento pubblicato a maggio, nel 2020 la percentuale di bambini sotto i 14 anni nella popolazione totale della Cina è salita dal 16,6% del 2010 al 17,95%. Tuttavia, ieri è stato precisato che al fine di migliorare la struttura demografica della popolazione, aumentare l'offerta di una nuova forza lavoro, alleviare le contraddizioni intergenerazionali e rinvigorire la società cinese, la politica dei tre figli è necessaria, unitamente agli incentivi per le coppie ad avere tre figli.

Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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