In certe situazioni drammatiche, quando tutti perdono la testa, per fare la differenza ci vuole calma, sangue freddo e conoscenza della situazione. Lo abbiamo visto in diretta l'estate scorsa, nel bel mezzo di una partita degli Europei di calcio, quando il danese Christian Eriksen crollò a terra vittima di un arresto cardiaco.
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Kjaer eroe dell'Europeo, dunque. E in un campetto di provincia c'è stato un ragazzo che ha colto al volo quell'esempio positivo del grande campione, aiutando una persona in difficoltà fino probabilmente a salvarle la vita. E' accaduto in Piemonte domenica scorsa durante la partita del campionato regionale Juniores Villarbasse-Lesna Gold dove l'arbitro Angela Benfante, 21 anni della sezione di Collegno, nei minuti finali del match viene colpita da una violenta pallonata alla nuca che la fa crollare a terra priva di sensi. Come in Danimarca-Finlandia, sugli spalti e in campo si diffonde subito il panico. A mantenere la calma anche qui è un capitano di nome Simone. E' quello del Lesna Gold, D'Avolio, 19 anni, che raggiunge la direttrice di gara e le presta aiuto, consentendo poi ai sanitari di medicarla e metterla in sicurezza. «Sapevo cosa fare - ha raccontato Simone - avendo frequentato un corso di pronto soccorso. Se mi sento un eroe? Sono fiero di me, ma l'importante è che l'arbitro ora stia bene».
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Il gesto è stato segnalato al Comitato Nazionale Sammarinese Fair Play che ha conferito a Simone D'Avolio la «Menzione D’Onore Fair Play, per il corretto e tempestivo intervento in campo, interpretando uno dei principi del Decagolo internazionale della Carta del Fair del Fair Play, presentata nel 1975 da C.I.F.P. che al punto 9 recita così: “Portare aiuto a ogni atleta e sport la cui vita sia in pericolo”».