Un nuovo focolaio Covid al banchetto di nozze fa tremare decine di invitati mentre prosegue la campagna vaccinale.
In tutto 1.200 dosi lunedì, altrettante ieri. Il picco martedì l’altro: 1.500. È corsa al vaccino alla Don Dino Mancini mentre resta alta l’allarme sui focolai. Il Green pass spinge gli indecisi, giovani e non solo. Tanti arrivano senza prenotare. Una settantina al giorno. Poi ci sono i fuori lista. Quelli che, per un motivo o l’altro, hanno spostato la vaccinazione. Ieri erano trecento. Lunedì pomeriggio, davanti al centro vaccinale di Fermo, s’è creata una bella coda.
L’età
«L’accesso è libero solo per gli over 60. Poi, è chiaro che i non prenotati non è che li mandiamo via. Tranne se si presentano dopo le 7 di pomeriggio. In quel caso, chiediamo di tornare, perché ci sono da fare tutti quelli in fila», spiega Manuela Piunti, una delle tre coordinatrici del centro vaccinale di Fermo. Tra i non prenotati anche parecchi stranieri. I vaccini per ora non mancano. Si somministrano tutti e quattro i tipi. Il Johnson & Johnson è quello meno richiesto. Ci sono soprattutto giovani e over 60 tra chi aspetta il suo turno. «È l’effetto del Green pass: ha dato una forte spinta alle fasce che ancora dubitavano. Vediamo tanti giovani tra i dodici e i diciotto anni. In generale, un’importante affluenza fino a trent’anni, per l’estate e in vista del ritorno a scuola e all’università. Ma anche parecchi anziani, quelli che ancora non si erano decisi», spiega Piunti.
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Il banchetto di nozze fa il pieno di contagi
Si cominciano, intanto, a definire i contorni del focolaio del matrimonio del 25 luglio a Cupra Marittima. Oggi faranno il tampone di controllo tutti i partecipanti risultati negativi al primo. Dei circa settanta fermani presenti, i positivi sono più di quaranta. «Quelli che hanno fatto la seconda dose di vaccino sono asintomatici o hanno sintomi lievi. Quelli con la prima hanno sintomi abbastanza lievi. I non vaccinati sono quelli messi peggio. Uno sta aspettando di fare la Tac», fanno sapere dal Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4. La maggior parte degli invitati ha accusato i primi sintomi tra martedì e mercoledì: due o tre giorni dopo le nozze. Pochi rispetto ai tempi di incubazione del virus. L’ipotesi è che gli invitati si fossero già visti prima del matrimonio, che tra loro ci fosse qualche positivo e che il virus si sia diffuso durante il banchetto. Il tracciamento dei contatti è in corso. Impresa tutt’altro che semplice ricostruire gli spostamenti di tutti i contagiati.
La procedura
Se verrà accertata la variante Delta, i positivi potranno uscire di casa solo quando il tampone sarà negativo. Negli altri casi, saranno liberi dopo 21 giorni, anche se il tampone sarà ancora positivo. Ma a preoccupare, adesso, è anche un altro focolaio, scoppiato durante un secondo matrimonio. Il ricevimento si sarebbe tenuto in un ristorante sulla Valdaso. Gli invitati sarebbero circa trecento e i positivi già una ventina.
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