Streptococco, sintomi, tamponi e terapia con antibiotici: cosa fare. Boom di contagi soprattutto a Roma. I consigli dei pediatri

Domenica 19 Marzo 2023, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 08:49

La situazione

«In questi giorni obiettivamente stiamo assistendo a un ricorso più massiccio al pronto soccorso da parte di genitori preoccupati per la febbre alta dei bambini – dice a Quotidiano Sanità Antonino Reale, pediatra dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale Bambino Gesù (OPBG) di Roma - una situazione che andrebbe gestita rivolgendosi ai pediatri del territorio e non all’ospedale. Ma le notizie stanno allarmando mamme e papà, impauriti che il loro bimbo possa aver contratto lo streptococco e possa andare incontro» alla scarlattina o «alle temute complicazioni». Il pediatra suggerisce che ci sono situazioni in cui è obiettivamente indicato eseguire un tampone per ottenere una diagnosi differenziale «essendo le faringo-tonsilliti da streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEGA) le uniche che richiedono un trattamento antibiotico. I sintomi da tenere sotto controllo sono febbre alta, mal di gola forte, ghiandole sotto-mandibolari gonfie, presenza di essudato sulle tonsille, palato infiammato. Tutti segnali che un pediatra esperto coglie e prende in considerazione per affermare che c’è un sospetto di streptococco. In quei casi bisogna procedere con il tampone». «I genitori ormai vanno in farmacia, acquistano ed eseguono il tampone rapido a casa, non sapendo che il test va fatto in un certo modo: bisogna utilizzare l’abbassa-lingua, strofinare bene il tampone sulle tonsille - dice Reale - è qualcosa che difficilmente le mamme e i papà riescono a fare correttamente. E quindi spesso escono fuori falsi negativi. Meglio rivolgersi a un operatore sanitario».

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