Scoperta in Italia una proteina chiave che permette la diagnosi precoce del tumore del seno più aggressivo. La scoperta, pubblicata sulla rivista iScience, si deve ai ricercatori coordinati da Massimo Zollo, genetista del Ceinge e dell'Università Federico II, in collaborazione con l'Istituto Nazionale dei Tumori Ircs Fondazione Pascale. I ricercatori si sono concentrati sulla forma più aggressiva di tumore al seno, il carcinoma mammario triplo negativo (Tnbc) che rappresenta il 20% dei tumori al seno.
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Lo ricerca ha dimostrato che la proteina chiamata Prune-1 è espressa in maggiore quantità in circa il 50% delle cellule tumorali delle donne con questa forma di tumore al seno ed è correlata alla progressione della malattia e alle metastasi a distanza nei polmoni.
Si tratta di un sottotipo di tumore al seno che è tra i più aggressivi a causa delle sue caratteristiche clinico-patologiche: giovane età all'esordio e maggiore propensione alla metastasi https://t.co/zyTd9wlJl0 @Agenzia_Dire
— CEINGE-Biotecnologie Avanzate (@Ceinge) December 30, 2020
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Lo studio ha inoltre identificato nei topi una piccola molecola non tossica, «in grado di inibire la conversione dei macrofagi verso il fenotipo M2 e di ridurre il processo metastatico al polmone» osserva Zollo. Grazie a questi risultati è stato sviluppato un kit che è in grado di identificare all'esordio quali tumori del tipo considerato hanno maggiore probabilità di sviluppare metastasi nei polmoni o in aree più distanti. Secondo Zollo occorreranno circa 1-2 anni di validazione, per dimostrare «la sua efficacia nella diagnosi clinica».
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