Tatuaggi pericolosi, Cecconi: «Il vero problema è l'abusivismo Noi seri, servono nuove regole»

Domenica 3 Novembre 2019 di Graziella Melina
Tatuaggi pericolosi, Cecconi: «Il vero problema è l'abusivismo Noi seri, servono nuove regole»

«È sempre molto facile prendersela con i tatuatori, più serio sarebbe invece mettersi seduti a scrivere una legge adeguata». Franco Cecconi, vice presidente dell'Associazione Tatuatori non ci sta a far passare il messaggio che i tatuaggi siano pericolosi.

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Quali sono gli accorgimenti che usate per la sicurezza?
«Ci sono una serie di misure che vengono adottate e sono propedeutiche a evitare la contaminazione incrociata durante le operazioni di tatuaggio. I prodotti utilizzati sono tutti provenienti da distributori che si adeguano alle linee guida europee e nazionali. Se poi nella vendita ci sono canali paralleli inadeguati rispetto alla normativa, non possiamo fare nulla. Bisogna rivolgersi a rivenditori che garantiscono la scheda tecnica del prodotto. I produttori si adeguano a questa normativa. Almeno quelli seri e onesti».

Come fare per distinguerli?
«I seri sono quelli che hanno gli studi su strada e che quindi scelgono la via della legalità, della possibilità di essere controllati. Il grosso problema del settore in questo momento è l'abusivismo, con la miriade di persone che fanno il corso di 90 ore e poi si mettono a tatuare a casa. Questo corso venne istituito nel 98 con delle linee guida del Ministero della salute, per verificare che i tatuatori già operanti all'epoca avessero le competenze igienico sanitarie per poter esercitare la professione. Doveva poi seguire una legislazione che disciplinasse il settore. Ma non è mai arrivata».
G.M.
 

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