Nuovo passo avanti sul fronte degli studi per arrivare ad un vaccino contro il Covid-19. L'azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University hanno infatti annunciato che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati sull'uomo - su 550 volontari sani - del prototipo di vaccino messo a punto in partnership dall'azienda e l'università britannica.
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A fine aprile, ha reso noto l'ad di Irbm Piero Di Lorenzo, «in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con lo Jenner Institute partirà da Pomezia per l'Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani». E già da settembre, annuncia, «si prevede di rendere utilizzabile il vaccino per immunizzare personale sanitario e Forze dell'ordine in modalità di uso compassionevole». Un passo avanti concreto mentre, chiarisce l'ad, è «ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino».
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Mes, Meloni contro Conte: «Vuole rissa continua, è nervoso». Lega: «Basta insulti dal governo»The Jenner Institute, Oxford University, and Advent srl, an IRBM company, are working on the #coronavirus vaccine. The first 1000 doses are going to be produced in Pomezia facility, where Tecninox installed a pass box a few years ago. Check out the TG1 service. pic.twitter.com/q3HkxxMUmh
— Tecninox srl (@Tecninoxsrl) February 14, 2020
Si cerca dunque di stringere i tempi, anche in relazione alle fasi della sperimentazione, a fronte dell'urgenza di arrivare quanto prima ad una soluzione efficace: «Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull'uomo, in Inghilterra - sottolinea a questo proposito Di Lorenzo all'ANSA - ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l'efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente buoni». Nella messa a punto del vaccino, chiarisce, «siamo partiti da due expertice, ovvero da due piattaforme note: la nostra esperienza riguarda l'utilizzo dell'adenovirus, che è un virus del raffreddore, utilizzato depotenziato per trasportare il gene Spike sintetizzato del SarsCov2 nell'organismo umano. Come se fosse un 'cavallo di Troià, quando l'adenovirus 'trasportatorè entra nell'organismo, quest'ultimo reagisce e crea anticorpi».
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L'expertice dello Jenner Institute, prosegue, «deriva invece dal fatto di aver già testato e utilizzato sull'uomo in Arabia Saudita un vaccino anti-Mers». Al momento, precisa Di Lorenzo, «stiamo predisponendo i report scientifici da inviare all'Agenzia italiana del farmaco Aifa, con cui abbiamo preso i contatti». È tutto «in fieri - afferma - e ci sono contatti con vari governi, tra cui quello italiano». La Irbm non si occuperà comunque della produzione su larga scala del vaccino, capitolo questo che sarà gestito dallo Jenner Institute e che richiederà naturalmente tempi più lunghi.