Aids, due anticorpi bloccano Hiv nei neonati: singola dose impedisce la trasmissione da madre a bimbo

Martedì 7 Gennaio 2020
Aids, due anticorpi bloccano Hiv nei neonati: singola dose impedisce la trasmissione da madre a bimbo
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Aids, due anticorpi bloccano Hiv nei neonati, e una singola dose impedisce la trasmissione della malattia da mamma a bimbo. Una singola dose di un trattamento a base di due anticorpi, dunque, può impedire la trasmissione dell'Hiv da mamma a bimbo. È quanto emerge da una ricerca condotta sui primati.

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I risultati sono stati pubblicati su 'Nature Communications'. Una volta somministrata entro un certo lasso di tempo, questa singola dose si è rivelata fondamentale, sottolineano gli autori. Nello studio si è infatti scoperto che i neonati di macaco rhesus non hanno sviluppato la forma di Hiv che colpisce le scimmie, chiamata Shiv, se avevano ricevuto la combinazione di due anticorpi 30 ore dopo essere stati esposti al virus. Ritardare il trattamento fino a 48 ore, d'altra parte, ha portato la metà dei macachi a sviluppare Shiv (gli animali avevano ricevuto quattro dosi più piccole dello stesso 'cocktail' di anticorpi). Invece i piccoli che avevano ricevuto l'attuale trattamento standard per l'Hiv - a base di antiretrovirali - sono rimasti senza Shiv dopo aver iniziato un regime di tre settimane di quella terapia 48 ore dopo l'esposizione.

«Questi risultati» sono «promettenti» e «potrebbero significare che i bambini nati da madri sieropositive possono sconfiggere l'Hiv con ancora meno cure», ha commentato Nancy Haigwood, docente di patobiologia e immunologia presso la Oregon Health & Science University School of Medicine, nonché il direttrice dell'Oregon National Primate Research Center presso l'Ohsu. È la prima volta che si è visto che una singola dose di anticorpi somministrata dopo l'esposizione virale è in grado di prevenire l'infezione da Shiv nei cuccioli di primati non umani.

Nello studio è stata utilizzata una combinazione di due anticorpi chiamati PGT121 e VRC07-523.
Il nuovo studio suggerisce inoltre che un ciclo molto più breve di terapia antiretrovirale, somministrato dopo l'esposizione al virus, potrebbe impedire la trasmissione dell'Hiv ai neonati. Il team ha in programma di testare diversi anticorpi e una combinazione di anticorpi e terapia antiretrovirale, per capire se siano ancora più efficaci.

 
 

 

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