Le varianti del Covid saranno un problema per la Gran Bretagna che potrebbe rimanere intrappolata per anni nella lotta contro le "mutazioni" del virus.
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La principale arma nell'arsenale britannico per combattere il virus, cioè il vaccino, non impedisce alle persone di ammalarsi della variante sudafricana, che si sta già diffondendo nella comunità. Molti esperti ritengono che il vaccino protegga ancora da malattie gravi e dalla morte. Ma il professor Boyd e altri membri di Sage (un gruppo che riunisce un team di aziende specializzate nel settore dell’assistenza sanitaria) hanno però messo in guardia dalla riapertura di tutte le attività e dal ritorno precoce ad una vita normale. La fine del lockdown e la riapertura delle attività troppo presto potrebbe favorire la generazione di nuove varianti.
@clarkemicah
Ian Boyd of SAGE:
UK could be stuck in "a pattern of *control and release* for a long time to come."
"Lockdown."
"Control & Release."
Almost sounds like these people think they're running a huge prison or conducting a giant experiment.https://t.co/3wAVAoRFfM— TheBlogMire (@theblogmire) February 9, 2021
Covid, variante inglese, brasiliana e sudafricana: come riconoscerle dai sintomi (e come difendersi)
Le mutazioni avvengono casualmente mentre i virus si diffondono, ma la maggior parte dei cambiamenti non modifica mai il modo in cui il virus appare o si comporta. Una trasmissione molto elevata offre al virus maggiori opportunità di mutare e, quindi, aumenta il rischio che una delle alterazioni possa modificare il decorso della malattia. Il professor Boyd ha dichiarato al Times: «È logico che più persone positive al virus ci sono, maggiori sono le possibilità che si verifichino mutazioni». La paura è che se anche la Gran Bretagna dovesse superare la variante sudafricana, ne potrebbero arrivare moltre altre e perfino più pericolose.
«Il mio sospetto - ha aggiunto il professor Boyd - è che assisteremo al moltiplicatsi di queste varianti per anni». Il professor Graham Medley, un altro membro di Sage, esperto di malattie infettive presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha confermato che «l'emergere di nuove varianti rafforza il virus». Dunque l'unica soluzione è continuare con misure restrittive per più tempo che impediranno ai nuovi ceppi resistenti ai vaccini di svilupparsi.