Vaccino Pfizer, sì della Ue e di Aifa alle dosi per 12-15enni. Il Cts: «Efficace e sicuro»

Lunedì 31 Maggio 2021
Vaccino 12-15 anni Pfizer, efficacia ed effetti collaterali: cosa sappiamo

Mancano tre giorni all'apertura formale delle prenotazioni 'no limits' dei vaccini anti-Covid in Italia, per tutte le fasce di età, e oggi prima la Commissione europea e poi l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - come quella europea Ema 3 giorni fa - hanno approvato l'utilizzo di Pfizer tra i 12 ed i 15 anni. «I dati disponibili dimostrano l'efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età», rassicura Aifa. 

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L'ANNUNCIO - «Gli Stati membri possono ora decidere di estendere la loro campagna ai più giovani», dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kiyriakides.

Entrano così in campo i pediatri. «Visto che in media ognuno ha in carico circa 200 ragazzi e ragazze tra i 12 e 16 anni e che con ogni fiala si possono fare 6 dosi, e calcolando l'uso di una fiala al giorno, quindi 30 somministrazioni a settimana - afferma Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) -, possiamo arrivare a 120 adolescenti vaccinati (per ogni pediatra, ndr) con la prima dose in un mese, e quindi completare tutta la platea 12-16 anni in un mese e mezzo o due. L'obiettivo di una ripartenza in sicurezza delle scuole è realistico». E con i giovanissimi si neutralizzano dei temibili vettori di virus. 

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LE PRENOTAZIONI - Da giovedì le Regioni saranno autorizzate a programmare l'inoculazione senza restrizioni anagrafiche. Nel Lazio sono già state raccolte 16 mila prenotazioni per la Open Week con AstraZeneca per over 18, da mercoledì a domenica. Stasera la Regione chiude gli appuntamenti per i maturandi; da domani via alle vaccinazioni in farmacia con 31 mila prenotazioni con Johnson&Johnson fino al 14 giugno. In Toscana maturandi e promessi sposi potranno presto prenotare in via prioritaria. Nonostante le differenze tra territori - e con 183 turisti vaccinati a San Marino - la campagna procede a una media negli ultimi giorni stabilmente sopra le 500 mila dosi al giorno. A giugno arriveranno in media 700 mila dosi al giorno e il ritmo dovrà aumentare. 

I DATI - Finora hanno avuto almeno una dose oltre 23,2 milioni di persone, il 39% della popolazione, tra cui oltre l'85,3% degli over 70. Si va verso i 35 milioni di dosi somministrate e i 12 milioni di immunizzati completi (oltre 20,15% degli italiani, dei quali l'1% con il monodose Johnson&Johnson). Unico dato negativo, si fanno pochi tamponi, appena 86 mila ieri, una miseria anche per la domenica. Il virus gira molto meno, ma tracciare bene i casi e sequenziare resta importante. La Gran Bretagna continua a fare un milione di test al giorno e a sequenziare il 50% dei campioni per trovare le varianti, a fronte di meno dell'1% in Italia. Del resto anche negli Usa le autorità sanitarie raccomandano il test ormai solo per i casi più gravi. In compenso gli inglesi si sono fermati intorno ai 2 mila infetti per ben tre mesi; forse qualcosa si è fermato nel meccanismo protettivo per aver fatto solo prime dosi (42% della popolazione ancora non ne ha ricevuta una), mentre in Italia i casi continuano a scendere.

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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