Vaccino Covid, Oms: «No dosi Moderna a donne incinte, rinvio per chi è stato contagiato in ultimi 6 mesi»

Martedì 26 Gennaio 2021
Vaccino Covid, Oms: «No dosi Moderna a donne incinte, rinvio per chi è stato contagiato in ultimi 6 mesi»

Non somministrare il vaccino Moderna contro Covid-19 alle donne incinte, a meno che i benefici dell'immunizzazione non superino i potenziali rischi, come per le operatrici sanitarie, più esposte al virus, o per le future mamme con altre patologie che le mettono in particolare pericolo di forme gravi di Covid.

Inoltre il vaccino Moderna contro Covid-19 va somministrato in due dosi a distanza di 28 giorni l'una dall'altra. Sono queste le indicazioni del Gruppo strategico di esperti (Sage) dell'Organizzazione mondiale della sanità sulle vaccinazioni. L'ente ha emanato una serie di raccomandazioni preliminari sull'uso del secondo vaccino a mRna approvato contro Covid. Il Sage ha riconosciuto la mancanza di dati sulla sicurezza del vaccino nelle donne che allattano ma, dato il meccanismo d'azione, ritiene improbabile che possa rappresentare un rischio. Gli esperti raccomandano, dunque, che il vaccino venga offerto a una donna che allatta ed è parte di un gruppo per cui la vaccinazione è raccomandata, come ad esempio gli operatori sanitari.

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Le indicazioni

Il Sage afferma che l'intervallo fra le due dosi può essere allargato a 42 giorni, se ritenuto necessario per circostanze eccezionali legate al pesante carico di Covid in un Paese. Questo è il limite massimo, l'intervallo più lungo fra le due dosi analizzato nei dati preliminari del trial di fase 3, ma le evidenze sono poche: la maggioranza dei volontari ha ricevuto la seconda dose a una minore distanza dalla prima, avvertono gli esperti. In ogni caso, il Sage raccomanda di non dimezzare la dose. E ancora, si evidenzia la necessità di somministrare il vaccino solo in contesti in cui eventuali reazioni anafilattiche possano essere trattate. Il Sage ha fornito poi raccomandazioni specifiche sugli stretti limiti di esclusione della vaccinazione e sul periodo di osservazione post-immunizzazione, nonché sulla gestione, sul monitoraggio e sulla segnalazione di eventuali eventi di sicurezza.

 

Sì al rinvio per i contagiati negli ultimi 6 mesi

Dovendo fare i conti con scorte limitate di vaccini anti-Covid, si può considerare di ritardare la vaccinazione di quanti hanno avuto un'infezione da Sars-Cov-2, documentato da tampone molecolare, negli ultimi 6 mesi, è una delle altre indicazioni. Secondo gli esperti, la vaccinazione dovrebbe essere offerta a prescindere dall'aver già contratto il virus, sia in forma sintomatica che asintomatica. I dati attualmente disponibili indicano, infatti, che una reinfezione sintomatica entro 6 mesi dalla prima è piuttosto rara. Ma in presenza di scorte limitate di vaccini, le persone con Pcr positiva nei 6 mesi precedenti possono scegliere di ritardare la vaccinazione fino alla fine di questo periodo, è la raccomandazione del Sage.

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No alla vaccinazione per i viaggiatori

No alla vaccinazione anti-Covid per i viaggiatori, a meno che non facciano parte di gruppi a rischio, sostiene l'Oms. In questo momento di scorte molto limitate di vaccino, sottolineano gli esperti, una 'corsia preferenzialè per i viaggiatori internazionali minerebbe i principi di equità. Per questo, ma anche per la mancanza di evidenze che la vaccinazione riduca il rischio di trasmissione del virus, il Sage non raccomanda per ora la vaccinazione dei viaggiatori.

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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