Influenza australiana, Pregliasco: «Rischio 20.000 morti, no alla cena di Natale». Le differenze con il Covid

Giovedì 15 Dicembre 2022 di Mario Landi
Influenza australiana e Covid: come distinguerli e non sbagliare terapia. L'importanza del tampon

Influenza, variante Australiana compresa, e da Covid: come distinguerli? In verità solo il tampone (rapido o molecolare) può chiarire il dubbio perché la gran parte dei sintomi sono sovrapponibili, anche se il Coronavirus può limitare gusto e olfatto, prerogativa tutat sua.

Nel dubbio meglio restare a casa se si teme di contagiare coleghi e amici. E "isolarsi" dai familiari ricordando anche l'uso della mascherina. Per i "fragili" resta sempre consigliato il vaccino anti influenzale. La "vera influenza", inoltre, parte con la febbre ad almeno 38°C.

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco il picco dell'influenza sarà "nel periodo natalizio, quando si arriverà a 150mila casi al giorno, per un totale stagionale di 10 milioni di casi a Capodanno".

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Influenza australiana, Pregliasco: no alla cena di Natale

Le possibili vittime dell'influenza australiana? «Ventimila morti è un numero che ci può stare» fra le stime plausibili per il virologo Fabrizio Pregliasco. Un dato, questo, collocato dall'esperto anche nei giorni scorsi nella parte più alta della forbice. Pregliasco ne ha parlato di nuovo oggi a Rai Radio1, ospite di 'Un Giorno da Pecorà. «Sta salendo il numero dei contagi - ha spiegato il docente di Igiene dell'università Statale di Milano - anche se il picco per questa influenza ci dovrebbe essere subito dopo le feste». Cosa fare allora se si è influenzati prima del cenone di Natale? «Se si è raffreddati, influenzati, o si ha un pochino di febbre è meglio stare a casa propria e non andare», avverte l'esperto. Bisognerebbe anche limitare il numero degli invitati? «Forse lo limiterei a una decina di persone», ha concluso.

 

I sintomi

I sintomi dell'influenza australiana arrivano improvvisamente e comprendono: febbre alta, fra i 38°C e i 40° C; brividi "freddi"; mal di testa; sudorazione; dolori muscolari e alle ossa; stanchezza e sonnolenza; debolezza; naso che cola; congestione nasale; starnuti; tosse secca e mancanza di appettito. Più rari negli adulti vomito e diarrea, più comuni fra i bambini. 

Come si nota si tratta di una gamma di sintomi assai più vasta di quella del Covid. Anche con l'influenza gli asintomatici restano comunque contagiosi.

Le complicazioni

Riguardano soprattutto bambini e adulti "fragli" per altre patologie o per l'età: otiti, bronchiti, polmoniti e sinusiti.

La durata

L'Australiana sembra più persistente della maggior parte dei casi di Covid, soprattutto in persone vaccinate per il Coronavirus: almeno 5 giorni, spesso una settimana. Per i bambini è comune arrivare a 10 giorni. In particolare la sensazione di stanchezza resiste per alcuni giorni dopo la guarigione.

La cura

Detto che il medico di base va consultato per ogni dubbio, per fronteggiare l'Australiana non servono gli antibiotici (è un'infezione virale e non batterica).

Per la febbre alta il paracetamolo (l'acido acetilsalicilico solo per i maggiori di 16 anni), per i dolori muscolari e ossei gli antinfiammatori non steroidei. Sciroppi sedativi per la tosse. E poi riposo e pasti leggeri. 

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Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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