Covid e feste: De Luca contro Capodanno in piazza, vescovi siciliani fermano le processioni

Il presidente è prudente: «Teniamoci quello che abbiamo già conquistato»

Venerdì 26 Novembre 2021
Covid e feste: De Luca contro Capodanno in piazza, vescovi siciliani fermano le processioni

A distanza di un mese dalle vacanze di Natale ci si chiede già come trascorreremo queste Feste 2021. Un anno fa l'Italia era in zona rossa. Quest'anno non si tornerà alla normalità al 100%, si continuerà piuttosto a puntare su un principio di precauzione. È quello che preannuncia, ad esempio, il presidente della Regione Campania che ha dichiarato la sua contrarietà al Capodanno in piazza perché potrebbe creare assembramenti decisamente inopportuni in questa fase di lenta risalita dei contagi e di calo della protezione dei vaccini.  

«Non so se è il caso di fare feste di piazza a fine anno, io le eviterei», ha detto De Luca in diretta Fb. «Cosa vuoi controllare in una festa del genere? Ed è un peccato bruciare risultati importanti di tranquillità magari per una grande festa o evento - aggiunge - per quest'anno mi manterrei prudente, teniamoci quello che abbiamo già conquistato».

E sull'obbligo delle mascherine all'aperto De Luca dice che in Campania quest'obbligo non è mai venuto meno: «In Campania l'obbligo della mascherina è rimasto in vigore sempre, anche a luglio, agosto e settembre. Oggi si pensa di introdurlo anche nel resto del Paese: bene, l'importante è che ci siano i controlli e che le forze dell'ordine non girino la testa dall'altra parte».  «L'uso della mascherina non è una tragedia», ha aggiunto. 

In Calabria, la regione ha predisposto un piano per far scattare la zona rossa in determinate province o comuni se che dovessero registrare focolai o altre situazioni di criticità. 

Più a sud, in Sicilia, i vescovi hanno deciso di prorogare lo stop alle processioni. Una decisione che stamani ha creato preoccupazioni e attese per lo svolgimento delle più importanti processioni del Trapanese, tra cui quella dei Misteri di Trapani. «Nei mesi a venire sentiremo cosa deciderà il Governo e di conseguenza anche i nostri vescovi - aggiunge -, non è argomento da trattare adesso. La pandemia ci ha insegnato che le situazioni possono cambiare da un momento all'altro. Nel momento attuale con certezza possiamo dire che non si terranno le processioni del periodo di Avvento, come per esempio quella dell'Immacolata, mentre preghiamo perché possiamo vivere la prossima Quaresima e la Pasqua nel miglior modo possibile, in sinergia con le indicazioni che riceveremo dalle autorità sanitarie».

Ultimo aggiornamento: 18:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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