Coronavirus, il vino in giacenza può diventare alcol igienizzante

Venerdì 27 Marzo 2020
Coronavirus, il vino in giacenza può diventare alcol igienizzante

Utilizzare il vino in giacenza nelle cantine per produrre alcol igienizzante. A proporlo alla ministra Bellanova sono l'Alleanza cooperative agroalimentare e AssoDistil, spiegando che questa operazione consentirebbe di immettere sul mercato 22 milioni di litri di alcol per le strutture sanitarie e per tutta la collettività, limitando anche l'attuale ricorso alle importazioni rese ancora più difficili per i trasporti.

Coronavirus, il virologo: dal volante al cambio, ecco cosa disinfettare in auto

La misura di distillazione, ricorda l'Alleanza, è espressamente prevista da normative europee e attende il via libera da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
«La volontà del sistema cooperativo è dimostrare tutta la propria solidarietà al settore sanitario e più in generale all'intera collettività» spiega il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nel precisare che dagli ultimi dati in possesso del ministero, a oggi da nord a sud ci sono giacenze di vino da tavola e a denominazione.

La distillazione di solidarietà, per Mercuri,
«può rappresentare un'importante opportunità per i produttori e per il Paese». A spiegare i dettagli della proposta è il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi. «Si tratta di dare il via libera ad una distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di ettolitri per una produzione di circa 22 milioni di litri di alcol.

Come stabilito da regolamento i produttori di vino per questa operazione dovrebbero ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare conseguenti distorsioni nei mercati e contenere il prezzo di vendita degli igienizzanti ai consumatori finali». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci