Utilizzare il vino in giacenza nelle cantine per produrre alcol igienizzante. A proporlo alla ministra Bellanova sono l'Alleanza cooperative agroalimentare e AssoDistil, spiegando che questa operazione consentirebbe di immettere sul mercato 22 milioni di litri di alcol per le strutture sanitarie e per tutta la collettività, limitando anche l'attuale ricorso alle importazioni rese ancora più difficili per i trasporti.
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La misura di distillazione, ricorda l'Alleanza, è espressamente prevista da normative europee e attende il via libera da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. «La volontà del sistema cooperativo è dimostrare tutta la propria solidarietà al settore sanitario e più in generale all'intera collettività» spiega il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nel precisare che dagli ultimi dati in possesso del ministero, a oggi da nord a sud ci sono giacenze di vino da tavola e a denominazione.
La distillazione di solidarietà, per Mercuri, «può rappresentare un'importante opportunità per i produttori e per il Paese». A spiegare i dettagli della proposta è il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi. «Si tratta di dare il via libera ad una distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di ettolitri per una produzione di circa 22 milioni di litri di alcol.
Coronavirus, il vino in giacenza può diventare alcol igienizzante
Venerdì 27 Marzo 2020Come stabilito da regolamento i produttori di vino per questa operazione dovrebbero ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare conseguenti distorsioni nei mercati e contenere il prezzo di vendita degli igienizzanti ai consumatori finali».