Sono un milione e mezzo in Italia ma, di loro, si parla molto poco. Parliamo degli uomini, over 55, che soffrono di osteoporosi.
Dopo i 60, secondo la Società italiana dell’osteoporosi e Metabolismo minerale e delle Malattie dello scheletro, lui dovrebbe sottoporsi ad un’analisi del sangue per il controllo dei livelli di vitamina D. E, in contemporanea o qualche anno più tardi, ad una densiometria ossea, la moc. I fattori di rischio per l’uomo sono in gran parte sovrapponibili a quelli della donna, ma a questi possono aggiungersene altri due: la carenza di testosterone e la terapia ormonale in caso di cancro alla prostata. Anche le cure cortisoniche influenzano in negativo la salute dell’osso. Le cure, in fase avanzata, sono le stesse che per le donne: i bifosfonati, sostanze che si legano al tessuto osseo e ne riducono il riassorbimento. Da non dimenticare l’attività sportiva. Almeno 30 minuti di camminata al giorno, riducono la perdita di massa ossea e il rischio delle fratture.
© RIPRODUZIONE RISERVATA