Dieta e chili di troppo: 5 trappole da evitare per perdere peso

Giovedì 14 Gennaio 2021 di Carlo Ottaviano
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Dopo le feste di Natale (nonostante i dpcm governativi), dopo la lunghissima quarantena in cui tanto s’è cucinato in casa, prima dei piatti del Carnevale, prima dell’estate e della prova costume: insomma è sempre tempo di dieta. Ma quale? A punti, dissociata, a zona? Dal nome inglese (weight watchers o cookie solo a base di biscotti)? Di successo più o meno passeggero come la Dunkan, l’Atkins o la Plank? Imitando chi si purifica a ogni cambio di luna o chi predica la cucina del senza (senza sali, senza zuccheri, senza questo e senza quello)? «Ma attenzione, mai senza un medico in grado di analizzare bene le esigenze del nostro corpo e gli obiettivi», afferma il nutrizionista Giorgio Calabrese, cattedra alle università di Torino e Piemonte Orientale e presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare.

E questo può ben essere l’errore numero zero da evitare.

Mai saltare i pasti  pensando di aver mangiato troppo

Cinque sono gli altri errori da non commettere assolutamente. «Durante le feste – aggiunge Calabrese – più che aver preso chili di troppo, abbiamo perso i punti di riferimento. È come andare in autostrada, saltare il guardrail e poi pensare di tornare in carreggiata come nulla fosse». Il primo errore è pensare che avendo mangiato molto, basti non mangiare più e saltare i pasti. «Sbagliato – afferma Calabrese – perché l’organismo, quando ha mangiato, ha accumulato un po’ di grassi e ha fatto aumentare la produzione dell’insulina, che è un ormone che nasce anche dalla tensione, dallo stress, dall’adrenalina. Stando fermi – specialmente durante il lockdown – il pancreas produce più insulina. Normalmente brucia gli zuccheri, ma quando è in eccesso produce grassi. Quindi durante la giornata anche se non mangiamo, o mangiamo solo una volta al giorno, ci sono ugualmente degli accumuli di insulina che fanno produrre grassi. Allora bisogna fare cinque piccoli pasti al giorno, così da bruciare ogni due-tre ore la produzione di insulina e attivare correttamente l’organismo eliminando anche i grassi di riserva».

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Non arrivare affamati a pranzo e a cena

Ovviamente non bisogna arrivare affamati al pranzo o alla cena, né i cinque pasti possono essere a base di pane&salame. «Sono dei break – spiega Calabrese – fatti di 30 grammi di frutta secca, oppure di uno yogurt magro alla frutta o di un frutto fresco. In modo tale di avere in alternanza sempre qualcosa che da una parte blocchi l’insulina e dall’altra dia energia e appaghi il palato». Anche il dormire poco fa aumentare l’insulina, rappresentando un fattore negativo che spinge a ingrassare. «Chi va verso i 70 anni dovrebbe dormire almeno sei ore al giorno, chi ne ha 40 almeno sette, chi ne ha 18 almeno otto», sintetizza Calabrese.

Sbagliato privarsi di un bicchiere di vino

Un errore (anche psicologico) è privarci completamente del piacere di un buon bicchiere di vino. «Nel periodo natalizio abbiamo esagerato? Per un po’ di tempo – suggerisce il professore – limitiamoci alla sera, con un bicchiere dopo una giornata di lavoro. Durante il giorno non è il caso di bere alcolici. Così come non vanno bene le bevande gassate e zuccherate. Al massimo beviamo dell’acqua (anche gassata) con del succo di limone per dare un po’ di gusto».

Il “mordi e fuggi” tra gli errori più comuni

Mangiare frettolosamente è uno degli errori più comuni. «Una cosa è mangiare, altra ingurgitare», afferma Calabrese: «Se mastichi bene, il cibo viene tritato e lo stomaco ha meno lavoro da fare e così l’intestino». «E poi – aggiunge – c’è un aspetto meno considerato: perché si dice che il vino va “masticato”? se bevi velocemente, il liquido passa in meno di un secondo dal palato dove si sente il gusto (il dolce, l’amaro o altro), non ti appaghi e resta il senso della sete. Se mangi e bevi velocemente non ti soddisfi e quindi hai bisogno di altro che fa ancora aumentare le calorie».

Scongiurare la pigrizia anche se si è chiusi in casa

Costretti dal rischio Covid a stare a casa e a non frequentare piscine e palestre, evitiamo di impigrirci. «Dire che verranno i vigili a controllarci o che a casa non abbiamo cyclette o tapis roulant sono alibi», scherza il nutrizionista che a inizio anni Duemila fu l’autore con l’allora ministro alla salute Sirchia della campagna “diecimila passi al giorno”. «Io – racconta – durante il lockdown di primavera non ho mai saltato l’abitudine quotidiana di camminare nel mio appartamento, da una stanza all’altra. Quando l’app della salute sul mio smartphone mi segnalava di aver compiuto i diecimila passi sapevo di aver percorso cinque chilometri». Bruciare mille calorie al giorno in sette giorni fa perdere un chilo «perché sappiamo che a un chilo di peso equivalgono circa settemila calorie».

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Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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