Più bianchi non si può, denti smaglianti anche per tirarsi su. Ecco come fare

Giovedì 13 Maggio 2021 di Valentina Venturi
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Sarà l’arrivo del bel tempo, la possibilità di poter stare finalmente all’aperto, o forse dipende dal bisogno dirompente di piacersi che si era trascurato da troppo. Fatto sta che anche la cura dei denti è diventata una priorità estetica. Lo conferma Francesco Cairo, professore di Parodontologia dell’Università di Firenze: «È un tema caldo e non solo perché l’estate è calda.

Il 10% dei pazienti che entra in uno studio odontoiatrico richiedono un trattamento puramente estetico, non più esclusivamente legato ad una patologia». Una realtà che arriva, come spesso accade, dall’America, dove le società di chirurgia plastica negli ultimi decenni hanno visto crescere le richieste di interventi di chirurgia estetica dentale. «Quando la crisi economica è forte» prosegue Cairo, vice presidente e socio attivo della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) «sono forti anche le richieste di intervento estetico, per un bisogno di maggiore gratificazione individuale».

LE RICHIESTE

 Tra i diversi trattamenti estetici il più richiesto è lo sbiancamento: un sorriso bianco e smagliante è irresistibile, tanto più adesso che si può tornare a sorridere di più, che sia al mare o in città. Per ottenerlo si può procedere con interventi “alla poltrona”, quindi in uno studio specializzato, o altrimenti con il “fai da te” casalingo. A questi si aggiungono trattamenti estetici più specifici, che spesso e volentieri secondo Cairo «riguardano noi parodontologi, avendo ripercussioni anche sulle gengive. Mi riferisco per esempio alla cura dei denti lunghi o alle riduzioni gengivali: possono essere trattati con chirurgie ricostruttive che ottengano un dente di misura normale. Ci sono poi i denti troppo corti, noti come “sorriso gengivale” che possono essere allungati. In questi casi spesso si usano le faccette dentali, delle applicazioni fisiche di pezzi di ceramica incollati, che permettono di correggerne la forma e magari di chiudere degli spazi antiestetici». A seconda dei diversi trattamenti richiesti, dallo sbiancamento alle faccette, una sola sembra la regola imprescindibile: stare bene con se stessi. «La mia opinione – conclude il professor Cairo – è che la pandemia e l’aver vissuto un anno chiusi nella propria intimità abbiano amplificato il bisogno di migliorarsi. Ho l’impressione che si viva la prospettiva dell’estate con più attesa del solito, come fosse un momento di liberazione. E allora, forse è naturale esprimere un maggiore bisogno di autogratificazione, perché un trattamento estetico vuol dire gratificarsi, piacersi».

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Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 06:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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