Covid Veneto, record di positivi: 3.815 in 24 ore. Zaia: «Il culmine nei prossimi giorni, ma nessuna nuova restrizione»

Sabato 7 Novembre 2020
Covid Veneto, record di positivi: 3.815 in 24 ore. Zaia: «Con questi tamponi a marzo avremmo avuto il doppio dei casi»

Veneto: ancora un record di contagi da Coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati 3.815 i nuovi casi registrati che portano il totale nella regione a 75.907.

Lo riferisce il Bollettino regionale, che segnala da ieri 25 decessi, con il totale a 2.568. Cresce ulteriormente la pressione sulle strutture ospedaliere, con 1.410 ricoverati nei reparti ordinari (+109), e nelle terapie intensive, con 187 ricoverati (+13).

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ZAIA: CON QUESTI TAMPONI A MARZO AVREMO AVUTO DOPPIO DEI CASI

«Stiamo crescendo, ma non come accadeva a marzo, se avessi fatto lo stesso di numero di tamponi di oggi, circa 30mila ogni 24 ore, a marzo avremmo trovato il doppio di positivi, non i 3.800 di oggi, ma il doppio, oltre 6.000», ha commentato il governatore Luca Zaia, commentando l'andamento del virus in Veneto. «Abbiamo numeri importanti - ha aggiunto - ma troviamo più positivi perchè facciamo molti più tamponi di prima». «Stiamo andando verso la metà di questo 'percorso' - ha detto Zaia, spiegando il nuovo aumento della curva - Nei prossimi giorni avremo ancora una fase di ascesa, prima di raggiungere il culmine».

NESSUNA NUOVA RESTRIZIONE

«In Veneto non abbiamo in animo di mettere nuove restrizioni, pensiamo che siano sufficienti quelle attualmente in corso», ha poi sottolineato il governatore, spiegando che, sotto il profilo sanitario, il sistema ospedaliero regionale sta tenendo. Il problema vero, ha invece sottolineato, «sono i pronto soccorso, dove il numero degli accessi è il doppio, da ottobre, rispetto a quello della prima ondata Covid, dal 21 febbraio in poi. Chiediamo ai cittadini di evitare al massimo l'accesso ai pronto soccorso, lo si faccio solo in caso di necessità».

Prima del Covid, ha ricordato Zaia, la media degli accessi nei pronto soccorso del Veneto era circa 4.500 al giorno. «Con il lockdown però - ha spiegato - eravamo scesi a circa 1.200. Oggi da ottobre, questi numeri sono più che raddoppiati, circa 2.500-3.000 al giorno». «E il 70% delle persone che arrivano al 118 - ha sottolineato Zaia - poi va a casa, senza ricovero. Certo, va capito che c'è un problema di psicosi nella gente dovuto al virus, ma se intercettassimo queste persone sul territorio, prima di farle arrivare ai pronto soccorso, sarebbe utile».

L'IMPORTANZA DELLE MASCHERINE

Il governatore ha poi messo l'accento sui disposizitivi di protezione personale: «Se nessuno, per assurdo, portasse la mascherina, è garantito che noi oggi saremo in 'zona rossa'. Se qualcuno non l'ha capito, continui a non portare la mascherina, poi si lamenti perchè lo chiudono in casa. La mascherina è fondamentale». «Non si cambia 'zona' - ha osservato - perché hai 2.000 persone ricoverate, o 300 in terapia intensiva. Per la pressione ospedaliera devi dimostrare se li curi bene o no. Se hai i pazienti nei corridoi, o nei piazzali sulle barelle, ovvio che passi in zona rossa subito». «Il vero tema - ha concluso - è l'indice di trasmissione, l'Rt , che deve restare basso. E qui l'unico sistema è tutelarci con la mascherina».

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A qualche giorno dall'entrata in vigore dell' ultimo Dpcm che istituisce quattro diverse fasce di rischio all'interno del Paese (verde, gialla, arancione e rossa), il interviene finalmente con dei chiarimenti sulle nuove misure adottate.


Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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