Cervello, il neurochirurgo Giulio Maira: dalla cannabis alla dipendenza hi-tech, i comportamenti da evitare

Deleterio l'abuso di alcol ma anche la pigrizia. Le azioni da seguire in ogni fase della vita

Giovedì 9 Marzo 2023 di Giulio Maira*
Cervello, il neurochirurgo Giulio Maira: dalla cannabis alla dipendenza hi-tech, i comportamenti da evitare

Molte cose sono straordinarie quando si parla del cervello.

Lungo tutta la vita, se tenuto attivo, è in grado di modificarsi e di crescere, ma, allo stesso tempo, può essere oggetto di danni che ne compromettono le funzioni. Per questo le attenzioni verso il cervello debbono accompagnarci per tutta l’esistenza, fino alla senescenza a cui dobbiamo cercare di giungere con un cervello ancora “giovane”. In questo percorso, la gravidanza rappresenta un momento cruciale. Il corpo della mamma diventa un laboratorio biologico ove si crea l’organo più complesso che si possa realizzare, un nuovo cervello. Ogni comportamento scorretto, come un’alimentazione sbagliata, il fumo, l’esposizione a un ambiente inquinato, uno stato di stress continuo, possono indurre alterazioni nel processo di maturazione embrionale e fetale, che potranno tradursi in anomalie, dalle più lievi fino all’autismo e ai vari disturbi del comportamento. Una regola assoluta in gravidanza è evitare l’assunzione di alcol e droghe. Anche la cannabis, la più utilizzata, interferendo col sistema cannabinoide endogeno, espone il bambino a gravi danni neurologici.

Il neurochirurgo Giulio Maira

LA CRESCITA

Andando avanti nella vita, durante la prima infanzia l’ambiente amorevole ed educativo è molto importante per lo sviluppo mentale del bambino. Esattamente il contrario avviene nel caso di bambini non amati o vittime di violenza, in cui gli studi mostrano una riduzione delle dimensioni del cervello. Purtroppo i nostri occhi sono pieni di immagini di bambini innocenti costretti a subire volti in fughe dai loro paesi, alla ricerca di una felicità raramente raggiunta. Passata l’infanzia, nell’adolescenza si verificano aggiustamenti essenziali che porteranno al cervello maturo. In questa fase il cervello può venire danneggiato da comportamenti a rischio, come l’assunzione di droghe o alcol, con conseguenze negative dal punto di vista emotivo, cognitivo e comportamentale. La cannabis rappresenta la droga più utilizzata. Preoccupa il fatto che il 12% delle urgenze ospedaliere per droghe sia dovuto ad intossicazioni da cannabis. La scienza ci dice che, presa in modo abituale, danneggia il cervello, può dare dipendenza e indurre lo sviluppo di psicosi. Tutto questo ci dice che la cannabis non può essere considerata una sostanza innocua. Anche l’alcol fa male al cervello. Mi riferisco all’uso in grande quantità allo scopo di raggiungere lo “sballo”, non ad un bicchiere di vino o una birra per rendere più leggera la serata. L’alcol, se preso in eccesso, è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena. Nelle ragazze, all’abuso di alcol può essere attribuito tra il 5% e l’11% dello sviluppo di tumori al seno. Un nuovo problema è quello legato ai nuovi mezzi di comunicazione, alla rete. Il rischio è che i giovani trascorrano troppo tempo appesi a uno schermo che finisce per avere un ruolo sostitutivo che illude il cervello ed elimina il senso della relazione, alterando il corretto strutturarsi della parte emotiva della mente.

L’ETÀ ADULTA

Nell’età adulta e nella senescenza si consolidano le esperienze di tanti anni e si sviluppa ciò che chiamiamo saggezza ed esperienza. Ci sentiamo nel pieno della capacità fisica e cognitiva, ma i processi dell’invecchiamento sono già iniziati. E allora bisogna non trascurare gli screening medici previsti, evitare le grandi abbuffate alimentari e l’eccesso di zuccheri, tutte cose negative per la salute della mente. La pigrizia mentale e fisica sono altrettanto deleteri per il cervello; se vogliamo che la mente rimanga giovane, ci vuole un impegno costante. La mancanza di voglia di leggere un libro, di impegnarsi in un’attività culturale, di imparare qualcosa di nuovo, ci fa vivere in una depressione che uccide i neuroni cerebrali e cancella le memorie. Ma fa male anche la pigrizia fisica. Anche nelle persone anziane un’attività fisica effettuata con regolarità, per esempio una metodica passeggiata o il ballo, possono esercitare un’azione protettiva sulle funzioni cognitive legate all’attenzione e alla memoria. Sforzarsi di passeggiare in un museo o ascoltare musica possono darci emozioni che sono linfa per la nostra mente. Ricordiamo sempre che se il cervello non funziona bene la nostra esistenza non potrà essere meravigliosa. La qualità delle nostre fantasie e dei nostri sogni dipenderà dalle capacità mentali che avremo sviluppato e protetto in ogni fase della nostra vita.

* Professore di Neurochirurgia Humanitas, Milano e Presidente Fondazione Atena Onlus, Roma

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Ultimo aggiornamento: 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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