Balla, e il cervello ringrazia.
Troppo spesso dimenticato (e non protetto) ha, in realtà, bisogno del nostro quotidiano aiuto per restare a lungo in salute. Fin da giovani. Dal tenere sempre sotto controllo il sistema vascolare, al mantenere il peso corretto, al tenere lontane le droghe fino a combattere l’isolamento e la sedentarietà. Che non vuol dire solo sport. Ma anche ballo, meglio se di gruppo. Come dimostra uno studio pubblicato sul Journal of Aging and Physical Activity e condotto da ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, negli Stati Uniti.
«Questi vantaggi – specificano gli autori – sono dovuti al fatto che la danza, oltre a essere impegnativa fisicamente, come il camminare, lo è anche socialmente e cognitivamente. Rafforza un’ampia rete di regioni cerebrali che vengono attivate per apprendere nuovi passi o ricordare quelli imparati». È il momento, dunque, di scendere in pista e cominciare. Ballare è una gioia ma, spesso, una sorta di vergogna fa desistere. Da qui, l’importanza di mettere da parte la timidezza e la paura di sentirsi ridicoli. La decisione va presa come una sfida con noi stessi. Una sfida-divertimento che fa bene. Perché allena il cuore, aiuta a perdere peso, aumenta il carico di energia, migliora il tono generale dell’umore e allena la memoria. Il riscaldamento muscolare, come tutti gli sport, è essenziale. Permette, appunto, di preparare i muscoli allo sforzo fisico per evitare di farsi male. Per chi balla le gambe e le anche sono molto importanti. Per esercitarsi prendere il tempo necessario. Allungare la muscolatura dolcemente. Bisogna sentire che tira, senza però fare male. I movimenti frettolosi rischiano di scatenare contratture. La danza, per essere davvero efficace su corpo e mente, ha bisogno di compagnia. Lo studio americano, infatti, si è basato sui balli di gruppo. Anche i più solitari dovrebbero farsi forza.
«A far bene – spiega Giuseppe Paolisso, ordinario di Medicina Interna e Geriatria all’Università Vanvitelli di Napoli – non è l’esercizio fisico in sé ma la combinazione del movimento e l’attività cerebrale. Il ballo è socializzazione, dobbiamo cercare di stare più possibile con gli altri. L’atrofia cerebrale deriva dallo stare soli. Frequentare altre persone è un valore supplementare all’attività fisica». Il cervello, da ragazzi come da anziani, trae grande beneficio dall’attività fisica. Se lo si vuole proteggere, quindi, è bene muoversi con un programma settimanale. Così, si riesce ad alleviare lo stress, eliminare l’ansia (e i suoi danni) e attenuare i sintomi della depressione. «Per ballare, sia in coppia che in gruppo, si devono imparare i passi – aggiunge Paolisso – Si deve pensare a eseguire correttamente la coreografia e, quindi, coordinarsi. Si tratta di potenziare al meglio le funzioni esecutive evitando di perderle. Prima si comincia e meglio è». Una volta che si inizia a ballare è opportuno cambiare alimentazione, soprattutto se si è sovrappeso. Un eccesso di calorie rischia di ostacolare gli effetti degli esercizi. Se si vuole dimagrire ballando è necessario abbinare un minimo di controllo dietetico riducendo le calorie globali della giornata. Va ricordato che con i balli latino-americani si può arrivare a smaltire fino a 500-600 calorie l’ora, mentre con quelli di coppia si bruciano 300-400 calorie ogni 60 minuti. Opportuno è fare un paragone con il camminare: un adulto che procede ad andatura normale per un’ora su una strada piana consuma più o meno dalle 150 alle 190 calorie. Se la camminata si fa veloce queste aumentano progressivamente fino a 250-300.
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