Cefalea cronica, malattia sociale per legge ma mancano i decreti attuativi

La cefalea cronica è malattia sociale per legge ma mancano i decreti attuativi

Giovedì 12 Gennaio 2023
Cefalea cronica, malattia sociale per legge ma mancano i decreti attuativi

E' la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano.

Con la Legge 81/2020 in Italia la cefalea cronica è stata riconosciuta come malattia sociale invalidante. Ma il percorso per una migliore presa in carico del paziente ora si è bloccato per la mancata emanazione dei decreti attuativi. Fondazione Onda ha riunito in un Tavolo tecnico le Istituzioni, la comunità scientifica e le Associazioni dei pazienti per rilanciare l’impegno ad attuare la legge. La patologia colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. È una malattia cronica che ha un altissimo costo umano, sociale ed economico, eppure è ancora percepita dai pazienti come “invisibile”. L’approvazione da parte del Senato, nel luglio 2020, del testo unificato del disegno di legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia sociale invalidante ha rappresentato un primo importante passo, ma in assenza dei decreti attuativi ancora c’è molto da fare. Dall’appropriata e tempestiva presa in carico dei pazienti a un accesso equo e omogeneo alle cure. L’emicrania è una forma di cefalea cronica primaria contraddistinta da mal di testa periodici, normalmente unilaterali e pulsatili, di intensità moderata/severa associati a nausea, vomito, fastidio per luci e rumori, con durata compresa tra le 4 e le 72 ore, anche se vi sono casi riportati di durata anche maggiore. Si può associare ad altre patologie quali: disturbi dello spettro affettivo, epilessia, sindromi dolorose croniche, allergie, asma e patologie circolatorie. La cefalea è cronica, secondo l’ICHD – Classificazione Internazionale Cefalee III Ed. – quando si manifesta per oltre 15 giorni al mese, da almeno tre mesi, dei quali almeno 8 di tipo emicranico. La letteratura stima una prevalenza dell’emicrania pari al 14% della popolazione mondiale, affliggendo soprattutto il sesso femminile in un rapporto donna/uomo pari a 3 a 1. La sua forma cronica affligge in Italia tra l’1 e il 3% della popolazione. Solo una minima parte (1,6%) della popolazione italiana riceve adeguate cure preventive per inadeguata sensibilità verso il problema. Il 77,4% dei pazienti non si è mai rivolto ad alcun medico. Il costo annuale nei 27 Paesi Ue dell’emicrania è pari a 111 miliardi di euro. In Italia si calcola la perdita di 3,9 giornate di lavoro (professionale o casalingo) per dolore o malessere e di 6,1 giornate di attività legate alla vita privata e sociale (per esempio uscite con amici, hobby, sport, attività familiari). Da noi si stima che la cefalea impatti per un importo annuo di 4,6 miliardi di euro in termini di perdita di produttività. In questo scenario, l’Italia ha fatto un importante passo avanti con la Legge 81 del 2020, che ha sancito la cefalea come malattia sociale, a fronte però di una battuta di arresto, ora, rispetto alla sua necessaria attuazione. La legge, che ha avuto un iter molto lungo che ha attraversato tre legislature, avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza per la gestione della patologia ma, a distanza di oltre due anni, ancora manca il decreto attuativo del ministero della Salute che avrebbe dovuto essere implementato entro 180 giorni. Identificando, così, progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da diverse forme di cefalea cronica. Per questo Fondazione Onda ha voluto riunire intorno a un tavolo Istituzioni, comunità scientifica e Associazioni di pazienti per raccogliere un impegno istituzionale concreto che porti alla emanazione di decreti. «L’impegno che prendiamo con questo tavolo tecnico è quello di lavorare tutti insieme affinché la legge del 2020 che ha sancito la cefalea primaria cronica come malattia sociale, sia a breve accompagnata dall’emanazione di un decreto attuativo a cura del ministero della Salute – afferma Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda – che individui delle modalità innovative di presa in carico dei pazienti cefalalgici inserendole nei LEA con stanziamenti adeguati di fondi che la Legge del 2020 non prevedeva».

Fondazione Onda - Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere

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Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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