Caldo choc, il cardiologo Rebuzzi: «Per il cuore attenzione a sole e pressione»

Giovedì 14 Luglio 2022 di Antonio G. Rebuzzi
Caldo choc, il cardiologo Rebuzzi: «Per il cuore attenzione a sole e pressione»

Il caldo torrido di questo periodo è indubbiamente pesante da sopportare per tutti, ma per chi ha problemi di cuore può essere anche pericoloso.

L’afa produce degli adattamenti sul sistema cardiovascolare, normalmente ben tollerati da persone giovani e in salute. Nei pazienti cardiopatici, però, questi equilibri possono facilmente “sballare”.

E rendere più complicata la compensazione. Gli effetti della calura possono minacciare il sistema cardiovascolare di ipertesi o pazienti con malattie coronariche o insufficienza cardiaca. In particolare se questi seguono terapie farmacologiche. Le alte temperature provocano vasodilatazione sia a livello arterioso che venoso. A livello arterioso porta a un abbassamento di pressione arteriosa e questo, oltre a dare stanchezza o debolezza, in un paziente può essere causa di altri importanti problemi. Molti dei farmaci usati nell’ipertensione esercitano la loro azione proprio vasodilatando le arterie. Perciò se a quella data dalla terapia si aggiunge la vasodilatazione provocata dal caldo, l’effetto può essere un calo pressorio eccessivo. Che può anche provocare una sincope. Buona regola è, con l’aiuto del cardiologo, rimodulare la terapia antipertensiva durante la stagione calda. Stesso ragionamento vale per chi ha problemi coronarici. I farmaci che si assumono per prevenire l’angina possono abbassare sia la pressione che la frequenza cardiaca e anche qui l’effetto ipotensivo del caldo può dare abbassamenti di pressione e scatenare crisi. La vasodilatazione a livello venoso, invece, può dare un ristagno maggiore del sangue nelle vene. Che significa edemi alle caviglie e un maggior rischio di trombosi venose. Utile cercare di camminare di più ed evitare di stare a lungo fermi. Il caldo eccessivo, specie se accompagnato da forte umidità, causa profusa sudorazione. Una condizione che comporta una perdita di liquidi e sali minerali che se non viene prontamente reintegrata può essere causa di aritmie a volte anche pericolose. In particolare, per chi assume terapia antiaritmica o in chi ha una insufficienza cardiaca è importante prestare attenzione alla sudorazione eccessiva. Per quanto riguarda le mete di vacanza il mare è consigliato ai pazienti solo nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio. Mentre per chi sceglie la montagna sarebbero da evitare le quote troppo alte, al di sopra dei 1.500 metri. Oltre, infatti, l’aria è caratterizzata da una ridotta pressione parziale d’ossigeno inducendo il cuore a un lavoro maggiore.

*Cardiologo e professore di cardiologia all’Università Cattolica di Roma © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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