Caldo choc, il neurochirurgo Giulio Maira: sos glucosio, la mente va tenuta in forma

Giovedì 14 Luglio 2022 di Giulio Maira
Caldo choc, il neurochirurgo Giulio Maira: sos glucosio, la mente va tenuta in forma

Il cervello, per la sua struttura anatomica e la complessità delle sue funzioni, è un organo fragile e, come succede anche ai moderni supercomputer, necessita di condizioni ambientali controllate.

In particolare, la natura ha selezionato valori di temperatura che ha reputato ottimali e ha creato meccanismi di autoregolazione (omeostasi) per mantenerli costanti.

I centri che hanno questo compito si trovano nell’ipotalamo, un vero termostato cerebrale. In linea di massima, fino a una temperatura interna di 37°C il nostro cervello funziona bene. Ma anche le temperature dell’ambiente esterno debbono essere in un range ideale, fra i 15 e i 28°C. In estate, con l’esposizione al sole, si rischia spesso di andare incontro a forti riscaldamenti, specie se i valori sono afosi e con tanta umidità. E allora si sta male e i campanelli d’allarme sono improvvisi mal di testa, vertigini, senso di stanchezza, e talvolta anche perdita di coscienza. Quando il clima è eccezionalmente caldo, il glucosio, fonte energetica principale per le funzioni mentali, viene consumato in gran parte per il processo di termoregolazione, necessario per la sopravvivenza. Con meno risorse energetiche, le funzioni cognitive si riducono e si modificano anche l’umore e le emozioni. Per questo le ondate di calore, tipiche dei mesi estivi, hanno conseguenze anche sulle capacità logiche e di ragionamento. Di fronte a temperature elevate, l’organismo aumenta la produzione di testosterone e di adrenalina, con accentuazione dei comportamenti aggressivi e violenti (liti, stupri, ecc..). Soprattutto negli anziani, con il caldo si può osservare un calo della pressione arteriosa, una delle più frequenti cause di svenimento; il cervello non riceve sangue a sufficienza e in qualche modo si spegne. Ma non sono solo le persone anziane o vulnerabili a patire gli effetti dell’afa. Possono aversi conseguenze negative anche su memoria e rapidità di ragionamento di giovani adulti sani, come ha dimostrato uno studio recente dell’Università di Harvard. E allora cosa fare? Quando le temperature sono elevate, soprattutto se si è in età avanzata, uscite solamente se è strettamente necessario, e con il capo coperto. Seguite un’alimentazione leggera e che permetta di reintegrare i liquidi, con minestre fredde, molta verdura, insalate e frutta, e bevete molto, acqua fresca, non ghiacciata. Evitate i bruschi contrasti di temperatura. Non esagerate con l’attività fisica. E per finire, ogni tanto mangiate un buon gelato.

*Professore di neurochirurgia Humanitas, Milano, e presidente della Fondazione Atena Onlus, Roma

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Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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