Un'analisi sui numeri del vaiolo delle scimmie che evidenzia come «in Italia siamo vicini al picco, ma i casi sono sottostimati: probabilmente sono almeno il doppio».
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Le analisi
La ricerca ha anche preso in esame la possibilità che in Italia i contagi da Monkeypox virus siano sottostimati. Nell'ultimo bollettino del ministero della Salute sono 505 i casi confermati. "Noi abbiamo stimato che i contagi possano essere circa il doppio in Italia, come anche in Brasile e in Francia, e il triplo in Spagna. C'è una grossa fetta di positivi che sfugge alla rete ufficiale - avverte Maruotti - per due problematiche: il basso numero di test, stesso problema che abbiamo avuto nelle fase iniziali del Covid, e il fatto che i medici non riescono immediatamente ad identificare un caso".
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I dati ufficiali
Salgono a 545 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 40 in più rispetto all'ultima rilevazione di 3 giorni fa, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con dati aggiornati a oggi, 5 agosto. I casi collegati a viaggi all'estero sono 159 e l'età mediana dei pazienti è di 38 anni (per un range che va dai 20 ai 71 anni). Nella casistica nazionale risultano ora 5 donne (540 sono uomini). La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia che ne segnala 250, seguita da Lazio (109), Emilia Romagna (62), Veneto (37), Piemonte e Toscana (21). Ferme a 5 le regioni che non hanno ancora segnalato nessun caso di Monkeypox virus (Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d'Aosta). Le restanti, comprese le province autonome di Bolzano e di Trento, contano 10 casi (Friuli Venezia Giulia) o meno.