Tumore raro, Angelica diventa mamma dopo l'adroterapia pelvica: i medici le spostano l'utero, è il primo caso al mondo

I medici hanno spostato l'utero e le ovaie della giovane per preservarli dalle radiazioni per consentirle di avere un bambino

Venerdì 12 Maggio 2023
Tumore raro all'osso sacro, Angelica diventa mamma dopo adroterapia pelvica: a Pavia il primo caso al mondo

Mamma dopo un tumore e una terapia che le avrebbe impedito per sempre di restare incinta. E' la storia di Angelica, poco più di 30 anni, che ora stringe fra le braccia la figlia Federica, di quasi 5 mesi. Una gravidanza naturale che non ha precedenti nella letteratura scientifica, perché prima di diventare mamma la giovane era stata bersagliata da fasci di ioni carbonio diretti alla zona pelvica per curare un tumore raro all'osso sacro.

La procedura

Un trattamento radicale che le avrebbe impedito per sempre di concepire un bimbo, se i medici non avessero spostato l'utero e le ovaie della giovane per preservarli dalle radiazioni.

«Una procedura del tutto inedita», il «primo caso al mondo», annunciano da Pavia il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) e la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo che insieme hanno permesso ad Angelica di entrare nella storia della medicina.

Alla vigilia della Festa della mamma, la sua storia vuole essere «un messaggio di forza e di speranza per tante donne». 

 

 

Cos'è l'adroterapia

L’adroterapia è una forma di radioterapia per il trattamento e la cura di tumori spesso inoperabili o resistenti ai tradizionali trattamenti radioterapici, che dal 2017 è entrata a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dal Sistema Sanitario Nazionale.
A differenza della radioterapia tradizionale, che si basa sull’utilizzo di raggi X o elettroni, l’adroterapia prevede l’uso di protoni e ioni carbonio.

Queste particelle atomiche (definite “adroni”, da cui deriva il nome della terapia stessa) hanno il vantaggio di essere più pesanti e dotate di maggior energia rispetto agli elettroni e di conseguenza di essere ancora più efficaci nel distruggere le cellule tumorali. 

Come funziona l'adroterapia

Per poter essere efficaci nel colpire con estrema precisione il tumore, gli adroni impiegati nel trattamento di adroterapia devono subire una potentissima accelerazione tramite un acceleratore di particelle. Al Cnao questo processo avviene all’interno del “Sincrotrone”, un dispositivo medico a forma di anello lungo 80 metri e collegato alle sale di trattamento in cui i pazienti vengono sottoposti alle terapie.
All’interno del sincrotrone il fascio di particelle percorre circa 30.000 chilometri in mezzo secondo per raggiungere l’energia necessaria alla terapia, dopodiché viene indirizzato verso il tumore. Quando le cellule tumorali vengono colpite, il DNA dei loro nuclei viene profondamente danneggiato. Le cellule muoiono e il sistema immunitario le elimina. Il grande vantaggio dell’adroterapia è che questo meccanismo di morte cellulare è estremamente preciso: colpisce solo la massa tumorale e preserva i tessuti sani.

Il numero di sedute di adroterapia dipende da vari fattori, tra cui il tipo di particella utilizzata, la tipologia di tumore, la sua dimensione e la sede in cui è localizzato. Generalmente si effettua una seduta al giorno, cinque giorni la settimana, per un periodo che varia dalle 2 alle 7 settimane. 

Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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