Covid, inventore del “covindex”: «Cambiare algoritmo per evitare la diffusione delle varianti. Lazio da arancione»

Martedì 9 Marzo 2021
Sestili: Le decisioni del Governo arrivano tardi. Cambiare algoritmo per evitare la diffusione delle varianti

C'è un sito che monitora giornalmente l'andamento del Covid in Italia. È quello sviluppato dal fisico Giorgio Sestili e si chiama covidtrends.com.

Qui si può vedere come si è modificato nel tempo il numero dei contagi, in quale situazione si trova la propria Regione e quale colore dovrebbe avere. Il calcolo non viene effettuato con l'Rt, ma tramite il covindex, un indice che «fornisce un'indicazione del trend del contagi». E non sempre i dati che si leggono corrispondono alla situazione attuale. Spesso la propria Regione può trovarsi in una situazione peggiore, o migliore, rispetto a quella dell'ultimo bollettino dell'ISS.

Cos'è il covindex?

«È un indice che si nutre di tutti i dati che ogni giorno ci vengono forniti dal Ministero della Salute. Però cambia l'algoritmo, quindi il modo di elaborare questi dati. In particolare, il covindex calcola il rapporto tra i casi positivi di una settimana e quelli della settimana precedente».

E qual è la differenza con l'Rt?

«Il covindex è più aggiornato, perché usa i dati dell'ultima settimana. L'Rt, poi, non si basa sul rapporto tra i casi positivi e i tamponi effettuati, ma tra i casi positivi di una settimana e l'altra. Quello che abbiamo dimostrato è che il valore dell'Rt e del covindex sono pressoché identici nel tempo. Il punto è che noi arriviamo prima. Siamo in vantaggio di una settimana e, a volte, anche due. Una settimana quando esce il bollettino dell'ISS il venerdì, ma dopodomani, che è giovedì, saremo in vantaggio di due settimane sull'Rt. Prendiamo l'ultimo Rt, che è stimato a 1,11. Il covindex nel frattempo è salito fino a 1,21, per poi riscendere a 1,12. Questo sarà l'andamento che vedremo nei bollettini dell'ISS di questo venerdì e del prossimo. Ma il covindex già lo anticipa. E in questo modo è possibile prendere decisioni con un tempismo migliore. Inoltre, il covindex ci dice che tutte le regioni attualmente gialle hanno un Rt maggiore di 1. Perché allora aspettare i bollettini dell'ISS per far passare in arancione queste regioni?»

La mappa dei colori delle Regioni dovrebbe essere quindi diversa?

«Sì, ma attenzione. Il covindex non è solo per chiudere le regioni, ma anche per riaprirle. Così come ci avverte quando la situazione sta peggiorando, ci dice anche quando la situazione sta migliorando. Ci sono, ad esempio, delle regioni arancioni che hanno un covindex minore di uno: come la provincia autonoma di Bolzano e l'Abruzzo». 

Nella valutazione del governo per decidere il colore delle regioni rientrano però anche altri parametri, come le terapie intensive. Nel covindex sono calcolati?

«Noi riportiamo due parametri: l'Rt e il numero di casi su ogni 100 mila abitanti. Il secondo è in linea con quanto riportato dall'ISS, non c'è un diverso metodo di calcolo».

Perché il governo dovrebbe adottare un algoritmo come il covindex?

«Il governo dovrebbe adottare un algoritmo che sia più attuale e in grado di anticipare le decisioni. E questo conviene non solo da un punto di vista sanitario, perché muore meno gente e si ammalano meno persone, ma anche da un punto di vista economico. Perché se uno chiude quando la curva dei contagi è troppo alta, ci vuole molto più tempo per far scendere i contagi e quindi si allungano le chiusure. Invece, se uno chiude subito, quando i contagi sono ancora pochi, basta poco per farli scendere».

Il Lazio è da arancione?

«Sì, perché ha un Rt pari 1,1 e un'incidenza da zona arancione, con 182 casi ogni 100mila abitanti». 

Le varianti hanno peggiorato la situazione?

«Già il 18 febbraio avevo detto che, di fronte al nuovo scenario, avremmo dovuto abolire le zone gialle, incompatibili con la gestione dell'epidemia alla luce delle nuove varianti. Oggi, a distanza di tre settimane, lo ha detto anche il Cts. Perché arriviamo con questo ritardo?».

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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