Covid, la Fondazione Gimbe: falle nel sistema anti-contagio. «Quasi 4000 morti in 7 giorni»

Mercoledì 23 Dicembre 2020
Covid, analisi Fondazione Gimbe: falle nel sistema anti-contagio. «Quasi 4000 morti in 7 giorni»

Il piano anti-contagio nazionale va rivisto alla luce della variante inglese del virus. L'allarme arriva dalla Fondazione Gimbe che nel suo report evidenzia come si siano affievoliti gli effetti delle misure messe in campo per arginare il contagio da Covid

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana 16-22 dicembre rileva un leggero rallentamento nella crescita dei nuovi casi. Si riduce la pressione sugli ospedali, ma l'area medica e le terapie intensive rimangono sopra soglia di saturazione rispettivamente in 9 e 8 regioni. In lieve riduzione il numero dei decessi, che sfiorano comunque i 4.000 in una settimana. In dettaglio, il monitoraggio segnala rispetto alla una lieve flessione dei nuovi casi (106.794 vs 113.182), a fronte di una sostanziale stabilità dei casi testati (465.534 vs 462.645) e in linea con la riduzione del rapporto positivi/casi testati (22,9% vs 24,5%).

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Si riducono del 9,2% i casi attualmente positivi (605.955 vs 667.303) e, sul fronte degli ospedali, diminuiscono ricoveri con sintomi (24.948 vs 27.342) e terapie intensive (2.687 vs 3.003); in calo anche i decessi (3.985 vs 4.617).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi: 3.985 (-13,7%); terapia intensiva: -316 (-10,5%); ricoverati con sintomi: -2.394 (-8,8%); nuovi casi: 106.794 (-5,6%); casi attualmente positivi: -61.348 (-9,2%); casi testati +2.889 (+0,6%); tamponi totali: 28.289 (+2,6%).

«I dati di questa settimana - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - confermano che la frenata del contagio è sempre meno evidente, come documentato dalla stabilizzazione dei rapporti positivi/casi testati e positivi/tamponi totali, dalla modesta riduzione dell'incremento percentuale dei casi totali (57% vs 6,4%) e dalla lieve flessione dei nuovi casi settimanali (-5,6%)». Se le situazioni regionali sono piuttosto eterogenee, è evidente che in generale le misure di contenimento introdotte con il Dpcm del 3 novembre 2020 stanno esaurendo i loro effetti.

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«L'incremento percentuale dei casi infatti - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe - che la scorsa settimana era in flessione in tutto il Paese, questa settimana ha invertito la tendenza in 6 Regioni». Per quanto riguarda i ricoveri, continua la lenta discesa delle curve , ma l'occupazione da parte di pazienti Covid supera ancora la soglia del 40% nei reparti di area medica in 9 Regioni e quella del 30% nei reparti di terapia intensiva in 8 Regioni. La curva dei decessi sale in maniera meno ripida, ma il numero è ancora molto elevato e sfiora i 4.000.

«Al di là del potenziamento delle misure restrittive per il periodo di Natale - continua Cartabellotta - due fattori influenzeranno nei prossimi mesi l'evoluzione della pandemia nel nostro Paese: l'avvio della campagna vaccinale e la diffusione della variante Gb recentemente isolata». Considerato «che le risposte a questi interrogativi non arriveranno tutte in tempi brevi - conclude Cartabellotta - occorre rivalutare complessivamente il piano di gestione pandemica, rafforzando ulteriormente le misure di contenimento dell'epidemia, incluso il tracciamento dei casi positivi alla nuova variante».

Infatti, «l'Organizzazione mondiale della sanità e l'Ecd raccomandano di potenziare gli sforzi per controllare e prevenire la diffusione del virus sia con l'intensificazione delle attività di testing & tracing e di sequenziamento virale, sia continuando a sensibilizzare la popolazione sull'importanza delle misure di distanziamento sociale e sull'uso delle mascherine. Anche perché, come ribadito ieri dall'Aifa, la vaccinazione individuale non potrà conferire alcuna »patente di libertà«».

Ultimo aggiornamento: 13:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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