Fortunatamente c'è chi getta acqua sul fuoco e non benzina. «Non sta arrivando la peste, né il vaiolo, né Ebola. È arrivato un virus molto meno letale: i microrganismi che si diffondo di più sono quelli che uccidono meno, ma sono appunto più contagiosi. E hanno tutto l'interesse a far sì che il loro ospite non muoia, perché in questo modo possono diffondersi di più». Lo sottolinea Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e virologia all'università di Padova ed ex presidente della Società europea e italiana di virologia.
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«Ormai si sa che il nuovo coronavirus - ricorda Palù - circolava da più tempo rispetto a quando è stata dichiarata l'epidemia a Wuhan.
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