Crescono le sottovarianti di Omicron. A dare l'allarme è il report settimanale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che continua a «monitorare da vicino le varianti di interesse XBB e BQ.1» con un messaggio ai paesi membri a cui viene consigliato di seguire lo stesso iter.
In questo lasso di tempo la sottovariante Omicron BA.5 e le sue mutazioni hanno continuato a essere dominanti nei casi di positività, rappresentando il 73,2% delle sequenze analizzate tramite il sistema Gisaid. Le sottovarianti date in aumento sono: Cerberus, passata dal 13,3% al 16,2% e la XBB, ribattezzata Gryphon e considerata dall'Oms «la più immunoevasiva mai vistà», salita dall'1,5% al 2,0% in pochissimi giorni.
Sottovarianti, l'Iss: «In Italia cerberus è al 30,7%»
In Italia è stato registrato un aumento incredibile della variante Cerberus, indicata con la sigla BQ.1. «Analogamente a quanto segnalato in altri Paesi in questa indagine si evidenzia BQ.1 in significativo aumento, con una prevalenza pari a 30,7%». Questo è quanto evidenzia il sondaggio lampo condotto dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, con i dati relativi all'8 novembre scorso.
In particolare, secondo l'indagine rapida (flash survey) «la variante BQ.1 è attenzionata a livello internazionale per la presenza di ulteriori mutazioni rispetto a BA.5, (quali ad esempio la mutazione R346T caratteristica di BQ.1.1), nella sequenza codificante la proteina spike, mostrando un significativo vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti», ricordano gli esperti.