Fermare le varianti. AstraZeneca e l'Università di Oxford stanno lavorando a un nuovo vaccino per bloccare le mutazioni del Covid.
Nuovo vaccino AstraZeneca, come è fatto
Si tratta sempre di un vaccino a vettore virale. Che quindi usa la stessa struttura del precedente. Ma in questo caso è stata alterata la proteina spike sulla base della variante Beta, la B.1.351, che si è sviluppata in Sudafrica nel dicembre 2020. Per questo è anche chiamata variante sudafricana. Che è più contagiosa del virus non mutato, dunque in grado di diffondersi più rapidamente e di causare più infezioni. Il Sudafrica aveva infatti sospeso l'uso del vaccino AstraZeneca COVID-19 dopo che i primi risultati avevano mostrato che il vaccino era meno efficace contro la variante Beta, che era diventata la variante dominante nel paese.
Dubbi sulla durata della protezione dei vaccini
Seppur i primi dati sull'efficacia dei vaccini, come AstraZeneca, nei confronti della variante Beta siano confortanti, non si hanno ancora dati su quanto duri la protezione. «Il programma di lancio del vaccino nel Regno Unito ha avuto un incredibile successo nel prevenire ricoveri e decessi – ha dichiarato il dottor Maheshi Ramasamy, ricercatore principale presso l'Oxford Vaccine Group, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo vaccino –, ma non sappiamo quanto dura la protezione. Questo studio fornirà prove vitali sull'eventuale necessità di ulteriori dosi, inclusi "ritocchi" contro nuove varianti del virus».
Necessari ulteriori studi
«Testare richiami di nuovi vaccini è importante per assicurare che siamo preparati contro le pandemia», ha dichiarato il professor Sir Andrew J Pollard, ricercatore capo e direttore dell'Oxford Vaccine Group presso l'Università di Oxford. Il Covid, d'altra parte, è un virus che muta come l'influenza: e quindi si ha bisogno di aggiornare i vaccini ogni anno per combattere le nuove varianti. Mentre per Sir Mene Pangalos, Executive Vice President del BioPharmaceuticals R&D, AZD2816 «dovrebbe aiutare ad ampliare la risposta immunitaria degli individui contro le varianti emergenti che preoccupano. L'avvio della sperimentazione di Fase II/III per AZD2816 significa che possiamo essere preparati qualora in futuro fosse necessario un vaccino variante».
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