Zanzare e ragni, ecco come difendersi dall’invasione durante l'estate

Mercoledì 29 Luglio 2020 di Giampiero Valenza
Zanzare e ragni, ecco come difendersi dall’invasione durante l'estate

Danno fastidio, possono pungere e rovinare una nottata ronzando tutto il tempo nell’orecchio. Causano ponfi e pruriti, ma non trasmettono il virus Sars-Cov-2. Dunque, le zanzare non hanno nulla a che vedere con il coronavirus. Ciò vale sia per quella comune, sia per la zanzara tigre, arrivata in Italia negli anni Novanta. A dimostrarlo sono i dati preliminari di una ricerca dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, realizzata in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Secondo questa analisi il virus, una volta entrato nella zanzara attraverso il sangue infetto, non riesce a replicarsi e, quindi, non può passare di persona in persona con le fastidiose punture.

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Per trascorrere un’estate senza tanti fastidi l’importante è usare tutti quegli accorgimenti che permettono un certo “distanziamento” tra gli esseri umani e le zanzare. «Prevenire è sempre meglio che curare. Dunque, è bene evitare le zone infestate – spiega Guido Mannaioni, responsabile del Centro antiveleni dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze - Ci sono in commercio diversi prodotti da applicare sulla cute e si possono usare dispositivi come gli zampironi o gli antizanzare a base di piretro. Nel caso in cui si venisse punti l’importante è evitare di grattarsi. Infatti si rischia di escoriare la cute e di esporla a super-infezioni batteriche. Una banale lesione può infettarsi e causare febbre e infiammazioni. Si possono usare creme antistaminiche antiprurito e, in caso di lesioni, creme antibiotiche. In questo caso, però, la crema va messa su consiglio del medico».

Tra le richieste che arrivano al Centro antiveleni ci sono anche quelle legate ai casi di ingestione di prodotti anti-zanzare. «Spesso i bambini ciucciano dalla bottiglietta da cui viene rilasciato il liquido antizanzare o mangiano un pezzetto della spirale o delle piastrine. Sono prodotti che allontanano chimicamente la zanzara e hanno comunque una tossicità molto bassa. In questi casi non si va al pronto soccorso ma si telefona ai centri antiveleno. Per avere un’intossicazione seria c’è bisogno di assumere una quantità elevata di antizanzare, comunque di diversi millilitri. Nei casi più gravi possono esserci una serie di segni e sintomi importanti a livello sistemico che si trattano con farmaci specifici».

Di cos’altro avere paura? Le punture di imenottero (cioè vespe, api e calabroni) nei soggetti allergici possono scatenare uno choc anafilattico. «Bisogna allarmarsi sia quando c’è una difficoltà respiratoria che può essere un segnale dello stesso choc sia per ponfi con edemi tra i 6 e gli 8 centimetri di diametro che possono essere il segno di reazioni allergiche ritardate. In questi casi è consigliabile una visita medica allergologica o l’accesso al pronto soccorso», spiega Mannaioni.

Un rischio viene anche dai morsi di ragno, che in genere provocano gonfiore e arrossamenti. In Italia la maggior attenzione deve essere riservata a tarantole, malmignatte e ragni violino. «Troppo spesso in maniera ingiustificata si vedono lesioni cutanee che vengono attribuite al ragno violino, anche da parte del personale sanitario. La diagnosi di certezza di loxoscelismo (causata dal morso del ragno violino, ndr.) invece è possibile, e giustificata, solo in caso di morso testimoniato e di riconoscimento aracnologico dell’esemplare colto sul fatto», spiega la dottoressa Alessandra Ieri, esperta di morsi di insetti.

In Italia, comunque, precisano dal Centro del Careggi, avvengono in genere più morsi di ragni che punture di scorpioni. «Il ragno morde una volta sola e raramente - commenta il professor Mannaioni - La zanzara punge per nutrirsi e fa ponfi specie sul viso, alle gambe, alle braccia e soprattutto nelle aree scoperte. Il calabrone e la vespa fanno morsi plurimi e importanti. Lo scorpione, invece, è molto schivo e difficilmente si trova nelle abitazioni. Ma la sua puntura è altrettanto dolorosa».
 

Ultimo aggiornamento: 14:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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