Virus, salgono i contagi: i nuovi positivi ai livelli di metà giugno, Rt vicino a 1 in Campania

Venerdì 24 Luglio 2020
Virus, salgono i contagi: i nuovi positivi ai livelli di metà giugno

I numeri non sono confortanti. Ieri, non succedeva dal 18 giugno, i nuovi casi giornalieri hanno superato quota 300. Per capire: una settimana prima, giovedì 16 luglio, erano stati 230, ieri 306. Anche i posti letto occupati in terapia intensiva si sono stabilizzati, ieri c'è addirittura stato un aumento, da 48 a 49: pochissimi, sia chiaro, rispetto ai picchi dei giorni più bui (oltre 4.000), ma la discesa si è fermata; negli altri reparti però c'è stata una flessione, da 721 a 714, e questo è invece un segnale che va nella giusta direzione. I decessi nelle 24 ore sono meno delle settimane scorse (10), ma c'è il timore che tra qualche tempo, con l'aumento dei casi positivi, anche il numero delle vittime possa tornare ad aumentare.

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GIUSTIFICAZIONI
Dalle Regioni fanno osservare che molti dei nuovi casi vengono trovati grazie a una campagna metodica di test sierologici incrociati con i tamponi: così si riescono a scovare anche gli asintomatici (ad esempio questo stanno facendo in Emilia-Romagna che anche ieri è stata la Regione con più casi dopo la Lombardia). Ma c'è anche un altro modo, brutale, per raccontare la storia: se si trovano i casi positivi, è perché ci sono; e fino a quando i casi positivi saranno numerosi, il rischio che siano contagiati anche i soggetti fragili è concreto. In sintesi: se è vero che la maggioranza dei 306 nuovi casi di ieri è asintomatico o con sintomi lievi, il fatto che l'epidemia corra più di qualche giorno fa non fa restare tranquilli. Colpiscono ad esempio i 26 casi del Lazio, ma soprattutto i 30 della Provincia autonoma di Trento (decine di casi negli ultimi giorni nel polo della logistica di Rovereto).

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LE PAGELLE
In parallelo ai dati giornalieri, ci sono le pagelle settimanali stilate dall'Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, che come ogni venerdì saranno ufficializzate questa mattina. Anche qui: non è allarme rosso e neppure arancione, l'Italia ha una situazione migliore della vicina Spagna, ma l'epidemia è ancora in espansione e bisognerebbe fare uno sforzo ora, con comportamenti banali ma virtuosi, per fermarla prima che diventi inarrestabile. La misurazione dell'Rt (indice di trasmissione del contagio), curata dalla fondazione Kessler, oggi confermerà sei regioni sopra il valore critico di 1. Non sono però le stesse della settimana scorsa: la Toscana ha visto migliorare la situazione ed è scesa sotto 1, ma ha superato quel limite che chiede maggiore vigilanza la Liguria: sta pagando un focolaio sviluppatosi in un ristorante a Savona. La Campania, che anche ieri ha contato 16 nuovi casi positivi, vede una circolazione non irrilevante del virus, ma il suo Rt per ora resta sotto il livello critico di 1, anche se lo sfiora, assestandosi attorno allo 0,95.

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Quali sono le altre cinque regioni sopra 1, oltre alla Liguria? Tutte erano già nella lista di una settimana fa: il Veneto, che aveva raggiunto il dato più alto (1,6) ha visto una diminuzione, ma comunque resta in un'area critica a causa dei focolai alimentati dai casi di importazione; l'Emilia-Romagna, come detto, sta facendo una campagna massiccia di test e tamponi, trovando molti casi asintomatici in alcuni settori come quelli della logistica e dei macelli, e per questo è ancora sopra 1. La Lombardia è attestata a 1, mentre il Lazio non scende a causa dei sempre nuovi focolai individuati, in buona parte causati - come in Veneto - dai casi di importazione. Sopra 1 anche il Piemonte.
LE CAUSE
Ma il nodo non è tanto l'andamento dell'Rt, che di per sé rappresenta solo una spia che si accende e che invita a mantenere alta la guardia. Il guaio è un altro: si sperava di riuscire ad abbassare la curva dei contagi in modo efficace durante i mesi estivi, in modo da partire quasi da zero casi in autunno-inverno quando, tornando a frequentare i luoghi chiusi, la trasmissione del virus sarà potenzialmente più intensa. Alcuni fattori hanno vanificato questo obiettivo: è stato sottovalutato il peso dei casi di importazione che rappresentano circa il 30 per cento del totale dei nuovi positivi; ci sono gli assembramenti nelle piazze e nelle spiagge, non accompagnati da comportamenti prudenti, quali il mantenimento delle distanze e l'uso delle mascherine; ha facilitato la circolazione del coronavirus l'imprudenza generalizzata, causata da messaggi e immagini improntati al tutto finito che hanno coinvolto una parte dei politici e degli esperti.
 

 

 

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