Vaccino in vendita a mille dollari sul dark web, allarme della polizia postale: «Truffe e dosi contraffatte»

Lunedì 28 Dicembre 2020
Vaccino in vendita a mille dollari sul dark web, i controlli della Polizia postale «non si sa cosa possano contenere queste dosi»

La Polizia Postale sta monitorando in queste settimane le truffe sul dark web che riguardano dosi di vaccino vendute illegalmente. E dalle polizie straniere arrivano anche segnalazioni di vendita di dosi contraffatte. Fenomeno ancora più pericoloso. «Abbiamo visto che sul dark web ci sono offerte di vendita di vaccini e stiamo monitorando attentamente - spiega all'Adnkronos il direttore del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi - Un fenomeno che balza agli occhi sotto il profilo della truffa.

In sintesi chi acquista e paga queste dosi poi non si vede recapitare nulla».

«Vengono proposte dosi di vaccino a vari prezzi, fino a 1.000 dollari per una dose. Poi per contrattare ci si sposta sulle app di messaggistica». Le indagini sul dark web sono molto complesse, spiega Ciardi, «non è semplice infatti individuare chi propone la vendita, visto che queste zone del web sono caratterizzate da un anonimato molto spiccato». «Inoltre - sottolinea Ciardi - ci sono arrivate segnalazioni da qualche polizia straniera su vaccini contraffatti, anche se non siamo a conoscenza di sottrazioni alle aziende produttrici. Se ne deduce che in questo caso il rischio è ancora maggiore, perché non si sa cosa possano contenere queste dosi».

Vaccino Covid, iniettate per errore 5 dosi a testa: 4 sanitari ricoverati sotto osservazione in Germania

Il direttore della Polizia Postale rivolge quindi un appello ai cittadini. «Ricordiamo a tutti che il vaccino è gratuito e che ci si deve affidare solo a circuiti ufficiali - dice Ciardi - I cittadini non devono rivolgersi a canali pericolosi come il dark web. Si rischia nella migliore delle ipotesi di cadere in una trappola». Ciardi sottolinea poi che, a prescindere dai vaccini, «c'è un fenomeno pandemico dei cyber reatì, ovvero un aumento del numero dei reati informatici che è un effetto collaterale ulteriore della pandemia». «Il web in questo momento è per la criminalità l'unico terreno favorevole - spiega - La percentuale di incremento dei reati sul web nei primi 11 mesi del 2020 è di oltre il 400%. I nostri dati sono quelli che in assoluto registrano una crescita maggiore ma ciò che è veramente preoccupante non è la crescita quanto la dimensione della crescita».

Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci