Brutte notizie in tema di vaccini anti Covid. Il Brasile ha detto no al vaccino russo Sputnik «per diversi motivi», fra cui uno: «Contiene adenovirus replicante».
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I vaccini basati sul vettore adenovirale sono realizzati rimuovendo la maggior parte delle istruzioni del Dna dell'adenovirus e inserendo invece il Dna per creare antigeni del coronavirus. il vaccino Oxford/AstraZeneca ha un adenovirus dello scimpanzé, J&J ha usato il ceppo Ad26, CanSino ha l'adenovirus Ad5 e il vaccino Gamaleya è composto da una prima dose basata su Ad26, seguita da un richiamo con Ad5. «A tutti - aggiunge l'autore del blog - sono state rimosse parti chiave del loro genoma originale per renderli incapaci di replicarsi nell'organismo». Quello che è emerso dall'analisi dell'ente brasiliano «mette in discussione l'intero processo di produzione e controllo di qualità», conclude l'esperto. «Se hai intenzione di realizzare un vaccino competente per la replicazione, gli studi clinici vanno eseguiti con questo». «Posso capire perché i regolatori brasiliani sono preoccupati».
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Il problema di "Sputnik" sembra essere grave. Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre TUTTI i campioni analizzati in Brasile contenevano virus IN GRADO DI REPLICARSI. Non stupisce la bocciatura all'unanimità. https://t.co/dVuH4gUMOq pic.twitter.com/Aj6FB7lcbB
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) April 28, 2021
Le parole di Burioni
«Il problema di Sputnik sembra essere grave. Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre tutti i campioni analizzati in Brasile contenevano virus in grado di replicarsi. Non stupisce la bocciatura all'unanimità». È il commento del virologo Roberto Burioni, docente all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, su Twitter a proposito del no dell'Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa) brasiliana allo 'scudo' russo anti-Covid.