Vaccino Sinovac, in Cina ok ai minori: via libera alla fascia 3-17 anni

Sabato 5 Giugno 2021
Cina, ok al vaccino Sinovac ai giovani: via libera alla fascia 3-17 anni

A stabilire modalità e tempi di somministrazione sarà il governo in base ai numeri della campagna vaccinale. Intanto però dalle autorità cinesi è arrivato l'ok alla somministrazione del vaccino Sinovac ai minori nella fascia 3-17 anni. Lo ha annunciato il presidente dell'azienda farmaceutica, Yin Weidong, alla tv di Stato cinese, aggiungendo che i risultati preliminari della sperimentazione mostrano buona efficacia sui minori e rischio di effetti collaterali ridotto.

Vaccino Sinovac autorizzato dall'Oms. Varianti rinominate con l'alfabeto greco

Yin ha riconosciuto che «non è ancora stato deciso quando verrà utilizzato il vaccino» e non è stato specificato da quale fascia di età inizierà ad essere inoculato. Sinovac ha completato la fase di ricerca clinica di Fase I e II, che ha coinvolto diverse centinaia di volontari in questa fascia di età, e ha dimostrato che il vaccino «è sicuro ed efficace quanto lo è per gli adulti», ha affermato Yin alla China Central Television (Cctv) in un'intervista.

L'autorità di regolamentazione dei farmaci in Nepal ha autorizzato venerdì l'uso di emergenza del vaccino cinese. il Nepal è così diventato il 48° Paese della regione che ne ha approvato l'uso. Ad oggi, l'azienda farmaceutica Sinovac ha fornito più di 600 milioni di dosi a quasi 40 Paesi e regioni in tutto il mondo, inclusa la Cina.

 

Il via libera dell'Oms

Mercoledì scorso l'Oms ha approvato il suo uso di emergenza, garantendo a Paesi, finanziatori, agenzie di approvvigionamento e comunità che il prodotto della farmaceutica cinese Sinovac «soddisfa gli standard internazionali di sicurezza, efficacia e produzione».

«Il mondo ha un disperato bisogno di più vaccini contro Covid-19 per affrontare l'enorme disparità di accesso nel pianeta - commenta Mariângela Simão, responsabile Oms per l'accesso ai prodotti sanitari - Esortiamo i produttori a partecipare al programma Covax, condividere il proprio know-how e i propri dati e contribuire a tenere sotto controllo la pandemia»

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